Friday 28 December 2007

Un'altra figuraccia

Abbiamo fatto un'altra figuraccia. Sembrava quasi che le persone da deludere fossero ormai finite, eppure ne e' saltata fuori una nuova: Bono Vox.
Secondo il cantante, L'italia e la Francia non hanno tenuto fede agli impegni presi durante l'ultimo incontro del G8 in materia di aiuti all'Africa.

La Germania non ha imbrogliato e lo si può constatare nella sua legge Finanziaria. Ad avere imbrogliato sono stati gli altri, la Francia e l'Italia. Durante un mio incontro con i capi di governo ad Heiligendamm uno di loro si è addormentato mentre stavo parlando.
Forse è dipeso dal fatto che io sono un tipo noioso, ma la signora Merkel non si è addormentata. Ha mostrato interesse, e soprattutto non ha promesso molto e mantenuto poco. Sono stati specialmente gli italiani, invece, a violare tutte le promesse che avevano fatto.
Che bella figura!
D'altra parte Bono forse non si e' reso conto che i nostri politici sono troppo impegnati in importantissime questioni interne, tipo la grazia a Contrada o l'allontanamento di Forleo e De Magistris, per potersi occupare del terzo mondo.

E comunque anche il nostro, ormai, e' un paese del terzo mondo. Come possiamo aiutarne altri, se non riusciamo nemmeno ad aiutare noi stessi? Sarebbe come chiedere al Congo di aiutare il Burkina Faso e allo Zambia di aiutare il Mozambico.

Gia' che ci siamo, non e' che la Merkel puo' aiutare anche noi?
Prodi, sprechen Sie deutch?

Wednesday 26 December 2007

E' arrivato Natale: Grazia per tutti!

Mastella e' iperattivo. Il nostro ministro di (molta) grazia e (poca) giustizia non e' andato in ferie come tutti, nel periodo di Natale.
Lui purtroppo e' rimasto a lavorare e a produrre il solito lavoro di qualita'.
L'ultima trovata per ristabilire il corretto senso della giustizia negli italiani e' stato quello di promuovere la grazia per Bruno Contrada.

Ecco una breve scheda su questo personaggio (da Repubblica.it):

Contrada venne arrestato il 24 dicembre 1992 con un'ordinanza del gip di Palermo, Sergio La Commare, con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. L'ex 007 venne arrestato dalla Dia nella sua casa di Palermo e portato nel carcere militare di Forte Boccea a Roma. Il 12 febbraio 1994 venne rinviato a giudizio, e il 5 aprile 1996 il tribunale di Palermo condannò Contrada a dieci anni di carcere. Nel maggio del 2001 Contrada venne invece assolto con formula piena dalla Corte d'Appello di Palermo, ma la sentenza venne annullata nel 2002 dalla Corte di Cassazione.

Il 26 febbraio 2006 nell'aula-bunker del carcere palermitano di Pagliarelli, la I sezione penale della Corte d'Appello presieduta da Salvatore Scaduti ha confermato il verdetto di primo grado che condanna Bruno Contrada a 10 anni di carcere e al pagamento delle spese processuali. Nel maggio 2007 la Cassazione ha confermato la pena e Contrada è andato in carcere, dove si trova tuttora.
Ora, qual e' il motivo per cui questo personaggio si merita la grazia? Si e' pentito? Ha raccontato tutto quello che sapeva, permettendo di arrestare i complici?
No. Il motivo e' che sta male.
E siccome sta poco bene, il Ministro lo vuole graziare.
Ma che bel gesto! Sara' perche' e' Natale e siamo tutti piu' buoni? Chissa' quanti detenuti si stanno sfregando le mani, rispolverando vecchie cartelle cliniche e diagnosi, per cercare di imbucare la domanda di grazia prima che questo governo cada.
Forza ragazzi! Scrivete la vostra letterina di Grazia piu' in fretta che potete, e sperate che Dini non faccia cadere il governo. Babbo Natale Mastella e' pronto ad esaudire i vostri desideri.

P.s.
Caro Mastella, se proprio vuoi mandare a casa un detenuto malato (e ripeto, se proprio non ce la fai a resistere), dagli gli arresti domiciliari. Non la grazia. Contrada era un servitore dello stato che ha tradito lo stato. Graziarlo vuol dire perpetrare un altro tradimento ai danni degli italiani e anche dei veri servitori dello stato (Falcone, Borsellino, Chinnici etc. etc.)

Tuesday 25 December 2007

La professoressa rimane a casa

Poveri alunni di Pordenone!
Il giudice del lavoro di Pordenone, Maria Paola Costa, ha respinto il ricorso della "pornoprof" Anna Ciriani: non potra' tornare ad insegnare.
Il giudice ha riconosciuto valido il provvedimento di sospensione dall'insegnamento emanato nel novembre scorso dal direttore scolastico regionale del Friuli Venezia Giulia, Ugo Panetta, dopo la diffusione su internet del video della prof che se ne va in giro nuda alla Fiera dell'Eros di Berlino.

E' facile immaginare che gli alunni della pornoprof - di sicuro i piu' brufolosi e miopi d'Italia - siano tristi per questa notizia.
Allo stesso modo, devono essere particolarmente dispiaciuti i colleghi della prof e tutto il personale della scuola: e' un peccato che la scuola perda il suo pezzo da novanta (anzi, il pezzo a novanta, viste le posizioni che la prof assumeva nel video di Berlino).

Lasciando per un momento da parte la decisione del giudice del lavoro, comunque, e' strano pensare che una persona che non ha commesso nessun reato venga punita per qualcosa che riguarda la sua sfera privata, mentre i vari Moggi, Fiorani, etc, che hanno commesso reati gravi, siano salutati e riveriti da tutti.

D'altra parte, in un paese in cui il Parlamento e' infarcito di condannati e/o inquisiti, cosa ci si poteva aspettare?

Sunday 23 December 2007

Lo Zerbino Sacca'

Una telefonata tra Berlusconi ed il capo di Rai Fiction, Sacca', e' stata intercettata durante alcune indagini e pubblicata qualche giorno fa dall'espresso.
Nella telefonata il funambolico capo di Rai Fiction si genuflette nei confronti del "Presidente", come lo chiama lui, in un modo cosi' plateale da risultare visibile anche dall'intercettazione telefonica.
Sacca', dopo la telefonata con Berlusconi, rischia di perdere il posto. In realta' dovrebbe essere premiato con il titolo di "lingua piu' marrone della TV".

Sacca': Presidente! Buonasera ..come sta ... Presidente...
Berlusconi: Si sopravvive...
S: Eh .. vabbè, ma alla grande, voglio dire, anche se tra difficoltà, cioè io ... lei è sempre più amato nel paese ...
B: Politicamente sul piano zero ...
S: Si.
B: ... Socialmente, mi scambiano ... mi hanno scambiato per il papa..
S: Appunto dico, lei è amato proprio nel paese, guardi glielo dico senza nessuna piangeria ...
B: Sono fatto... oggetto di attenzione di cui sono indegno ...
S: Eh .. ma è stupendo, perchè c'era un bisogno ... c'è un vuoto ... che .. che lei copre anche emotivamente ... cioè vuol dire ... per cui la gente .. proprio ... è cosi ... lo registriamo...
Durante la telefonata Berlusconi raccomanda a Sacca' un paio di attrici: Elena Russo ed Evelina Manna.
In particolare, gli dice chiaramente che ques'ultima gli serve per poter portare dalla sua parte un senatore dell'Ulivo con l'intento di far cadere il governo.
B: io stò cercando ... di aver la maggioranza in Senato ...
S: capito tutto ...
B: eh .. questa Evelina Manna può essere .. perchè mi è stata richiesta da qualcuno ... con cui sto trattando ...
Che peccato per queste due attrici: non potranno piu' vantarsi di aver fatto la gavetta, cosa che invece va tanto di moda nel mondo dello spettacolo.
E' interessante vedere anche come Berlusconi parla di questo aspetto della telefonata: "Si capisce benissimo che in tutti e due i casi ho fatto interventi assolutamente apprezzabili. Uno per un'ingiustizia. L'altro per un caso doloroso di una persona che non lavorava e che non facevano lavorare".

La cosa piu' stupefacente di questa vicenda, comunque, non e' tanto il contenuto della telefonata (di per se vergognoso). E' la reazione dei politici, quasi tutti presi a criticare solo il fatto che il giornale abbia pubblicato le intercettazioni. Ma come!? Viene svelato che il principale servizio pubblico lavora su indicazione di un soggetto esterno ad esso, che il denaro pubblico viene speso sulla base di un disegno politico, che le raccomandazioni in Rai viaggiano alla grande, e tutto quello che sanno fare e' criticare la pubblicazione delle intercettazioni?!?

Se le intercettazioni pubblicate fossero relative a due terroristi arabi che si stanno mettendo d'accordo per commettere un reato, la reazione sarebbe la stessa? Io scommetto di no.
E allora qual e' il motivo di tutto questo stupore? I nostri politici, dalle coscienze cosi' pulite, non avranno mica paura di essere intercettati?

Friday 21 December 2007

Attenzione a Valentino Rossi.

A quanto pare, Valentino Rossi starebbe per raggiungere un accordo con il Fisco italiano.

Durante l'estate scorsa, a carico di Valentino era emersa un'evasione fiscale relativa al periodo 2000-2004.
L'importo da versare al Fisco sarebbe stato di 43,7 milioni di euro, piu' 68,3 milioni di multa (more, interessi etc.)

Totale: 112 milioni di euro da restituire agli italiani.

Ora, stando a quanto riporta repubblica di ieri, Valentino Rossi avrebbe accettato di patteggiare con il Fisco, per una somma che va dai 15 ai 30 milioni di euro!

Io spero che sia soltanto un errore di stampa, perche' mi aspetto che il concordato fiscale funzioni nella maniera giusta, ovvero: Valentino paga tutti i 43,7 milioni che ha evaso, piu' da 15 a 30 milioni di multa (anziche' 68).

Se non fosse cosi', il messaggio sarebbe chiaro: evadete le tasse, tanto se vi scoprono pagherete comunque meno di quello che avreste dovuto pagare. E sarebbe anche un messaggio davvero forte, data la visibilita' di Valentino Rossi.

C'e' anche un'altra cosa, riportata dalla stampa, che se fosse vera sarebbe davvero vergognosa: questo eventuale accordo con il fisco (che, ricordiamo, e' relativo solo al periodo 2000-2004), comporterebbe anche un abbuono sugli accertamenti relativi agli anni 2005-2006. Considerando che e' probabile che Valentino abbia continuato anche in quegli anni ad usare la tecnica del domicilio fiscale in Inghilterra per non pagare le tasse, se questo condono venisse approvato gli eviterebbe di pagare altri due anni di multe.

Questa vicenda rischia davvero di essere vergognosa, una vera e propria beffa ai danni di tutti gli italiani che pagano le tasse (e non hanno milioni di euro sul conto corrente).

Speriamo si tratti di un errore di stampa e non di un altro, clamoroso Flop del nostro stato.

Thursday 20 December 2007

Finche' morte non vi separi

La Commissione Giustizia del Senato ha approvato una proposta di legge che mira a ridurre i tempi del divorzio.
Era ora!

Viviamo in un paese di forte matrice cattolica, ma in tema di divorzio gli italiani hanno espresso gia' dal 1974 la loro decisa opinione: al referendum per decidere se abrogare la legge Fortuna-Baslini che istituiva in Italia il divorzio partecipo' ben l'87,7% degli aventi diritto, con il il 59,3% dei no, mentre i sì furono il 40,7%).
Una vittoria schiacciante, nonostante tutti gli sforzi (a volte davvero fantasiosi) del partito del "si", quello piu' vicino all'area cattolica (DC e MSI per esempio). Tra tutti spicca un famoso intervento di Amintore Fanfani che, probabilmente a corto di argomenti, descriveva i pericoli del divorzio alle elettrici:

"Vostro marito' scappera' con la cameriera"
Nonostante questa opinione decisa, divorziare in Italia resta una faccenda lenta e difficile, anche quando e' una procedura consensuale e persino quando non ci sono figli.
Provate a pensare: due fidanzati si rendono conto di non stare bene insieme. Cosa fanno? Si lasciano, ovviamente.
Se invece sono sposati, devono aspettare 3 anni. Tre anni! Poi ci credo che i matrimoni stanno diminuendo!

In tutta la sua stupidita', questa procedura rallenta anche la giustizia. Anziche' perdere tempo a convalidare un divorzio gia' concordato tra i coniugi, non sarebbe meglio se i nostri tribunali civili potessero dedicarsi a cause piu' importanti?

Il divorzio dovrebbe essere immediato, soprattutto se consensuale e senza figli coinvolti. Due persone che vogliono sciogliere il loro matrimonio devono poterlo fare senza attese, anche perche' devono essere libere di poter vivere al meglio la loro vita sentimentale (ad esempio, risposandosi, senza stupidi vincoli legali).

Questa nuova proposta di legge dovrebbe migliorare un po' la situazione, riducendo i tempi ad un anno o meno - che, come potra' confermare chiunque sia impegnato in una causa di divorzio, e' comunque troppo.
Ma e' un passo avanti, per lo meno.

In Italia piu' che mai, tra il dire ed il fare c'e' di mezzo... il Vaticano. Sara' interessante vedere quale sara' l'iter parlamentare di questa legge. Gia' durante la scorsa legislatura, una proposta di legge simile venne affossata dalla camera.

Tuesday 18 December 2007

Capello non sa l'inglese. E allora?

Dopo essere stato nominato Commissario Tecnico dell'Inghilterra, Fabio Capello ha partecipato alla sua prima conferenza stampa davanti a giornalisti inglesi.
Il nostro, plurivittorioso in campo, non si trova evidentemente bene con l'inglese. Ha provato a leggere alcune frasi in lingua (abbastanza male) e poi ha preferito continuare in italiano. Sfortunatamente, il traduttore non era proprio in gamba, quindi anche con la traduzione sono stati commessi diversi errori.

Ebbene, la stampa inglese sta sbeffeggiando Capello ininterrottamente da un paio di giorni. Il Sun ha pubblicato una lista di frasi "da allenatore" (stile "Buon primo tempo, secondo tempo meno" che avrebbero fatto gola a Boskov).
Abbastanza divertente, a dire il vero. Ed e' esattamente il tipo di liberta' che mi aspetto dalla stampa: un misto di ironia e di attenzione ai dettagli.
Ovviamente il motivo reale di tutta questa attenzione e' che gli inglesi rosicano terribilmente all'idea di avere un allenatore straniero, per giunta di un paese che, nell'immaginario comune, e' composto da persone incapaci di produrre risultati.
Deve riuscirgli proprio difficile pensare che non ci siano inglesi all'altezza di un italiano.
Per una volta, qualcuno che ci fa fare bella figura!

Monday 17 December 2007

"Calciopoli? Una montatura"

Quello di Calciopoli e' stato uno dei piu' grandi FLOP del nostro sport.
Come sempre, un fattaccio del genere ha seguito le ben note tappe dello scandalo italiano:

  1. Si solleva un gran polverone iniziale, durante il quale tutti gridano allo scandalo
  2. Si arriva ad una sentenza/provvedimenti severi contro i responsabili
  3. A distanza di qualche mese, i provvedimenti di cui sopra vengono rivisti e stemperati
  4. La stampa se ne disinteressa
  5. Avviene il fenomeno della rivalutazione, grazie al quale i colpevoli diventano eroi e i reati diventano avvenimenti normali.
Purtoppo l'ultimo passaggio viene clamorosamente ignorato dalla stampa. In Inghilterra non accadrebbe mai: se avessero avuto Calciopoli da queste parti, i giornali ne avrebbero parlato fino a fare completamente piazza pulita dei colpevoli. In Italia, invece, no.
Ricordo ancora la rabbia di vedere un editoriale del direttore della Gazzetta dello Sport, il piu' grande giornale sportivo italiano, in cui si leggeva Adesso basta, vogliamo smettere di parlare di calciopoli e tornare ad interessarci di calcio giocato. Ma come: si disinteressa ad una vicenda del genere proprio il giornale che allo sport deve tutto? Si, e forse proprio per questo motivo.

Il vero Flop di calciopoli, a ben vedere, non e' solo il fatto in se: in ogni ambiente c'e' qualcuno che puo' sbagliare. Il vero flop e' che la FIGC, il CONI, la stampa e la politica se ne sono quasi completamente dimenticati, perdendo un'ottima occasione per ripulire un sistema marcio e facendo l'ennesima figuraccia.

Ora, piano piano, stiamo passando al punto 5. Moggi dovrebbe passare il tempo a risarcire le persone che hanno perso soldi scommettendo su partite truccate, per esempio, ed invece tiene lezioni di Etica Sportiva all'universita'. Davvero il massimo.
Oggi Berlusconi ha detto che "Calciopoli e' stata una montatura". Lui e' fantastico, la tesi del complotto e' sempre pronta.

La cosa ancora piu' incredibile e' che gli altri leader politici, anziche' dargli addosso, si sono limitati a scherzarci su o addirittura a dargli ragione.
"Concordo: Calciopoli è stata una montatura con cui l'Italia s'è fatta male davanti al mondo. E la Juve come società, giocatori, tifosi e azionisti, ha indebitamente pagato" (Maurizio Paniz, presidente dello Juventus Club di Montecitorio).

Come a dire: avremmo dovuto nascondere Calciopoli, per non fare figuracce con gli altri paesi. In Italia infatti la figuraccia non la si fa quando si commette un reato, ma quando ci si fa scoprire.


Sunday 16 December 2007

Chiesa Fidelity Card

Per 2000 anni la Chiesa e' stata un'istituzione leader nel settore del Marketing.
Stavolta pero' anche loro hanno dovuto prendere spunto dalle tecniche di concorrenti meno blasonati: la COOP, per esempio.

Sara' che ormai il numero di fedeli sta sensibilmente diminuendo, in particolare tra i giovani. Basta entrare in una Chiesa in un giorno qualunque per vedere che l'eta' media dei presenti si aggira intorno ai 70 anni. Sembra quasi di stare in RAI.

Nel corso degli anni, la Chiesa le ha pensate un po' tutte per recuperare giovani fedeli, ma sempre con risultati un po' scarsi: la Musica ha funzionato, ma fino ad un certo punto (d'altra parte il canzoniere cattolico non era troppo divertente. Vi ricordate le canzoni modificate per eliminare le parole piu' sibilline? Anche Baglioni fu colpito da questa censura: il testo di Questo piccolo grande amore, da "E chiare sere d'estate/ il mare i giochi le fate/ e la paura e la voglia di essere nudi" divento' "e la paura e la voglia di essere soli".
Poi ci fu l'invenzione del Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, una 3 giorni di prediche, canti (e sesso), che in effetti funziono' bene.

Ora pero' il vice parroco di Fabriano, don Umberto Rotili, vuole andare oltre ed "imparare" dalla Coop. Avra' pensato: la casalinga va sempre a fare la spesa alla coop, cosi' prende i bollini e alla fine vince una padella. Geniale! Facciamolo anche noi: chi viene a messa vince una gita a Mirabilandia.

Qualcuno potra' pensare, "Facile, vado li a fare presenza e magari vinco". Ma don Umberto non si lascia fregare. Scaltro come una Faina, ha introdotto alcune regole per evitare i furbi.

"Se mi accorgo che qualcuno parla durante la messa, disturba gli altri chierichetti e non fa bene il proprio servizio, gli sottraggo uno o due punti a seconda della "infrazione".
E' interessante anche dare un'occhiata alla tabella punti, che evidentemente premia la sofferenza e la sopportazione dei giovani adepti. Si va da un misero punto per la messa domenicale (il minimo per un'oretta di attenzione), ai 6 punti per la veglia pasquale.
Tanto per fare le dovute proporzioni, una serie di "bottigliate sui maroni" stile Tafazzi, fuori classifica, verrebbe ricompensata con soli 3 punti.
Interessante poi la funzione del moltiplicatore, in perfetto stile lascia o Raddoppia: tutte le funzioni valgono doppio se e' presente anche il vescovo.

Insomma, sara' da vedere se questa trovata per avvicinare nuovi adepti avra' successo. Di sicuro, la Chiesa ha tutti i titoli per provare questa mossa: chi piu' di loro puo' creare una carta Fedelta'?

Wednesday 12 December 2007

C'e' un onesto, non andra' lontano

Spettatore: “Mi scusi, ma questo Governo ha intenzione di fare queste bellissime cose che ha detto o no?”

Di Pietro: “No.
Mi piace l'onesta' di Di Pietro. Mi piace che risponda come farebbe ognuno di noi non-politici.
Mi piacerebbe sapere come avrebbero risposto gli altri, ad una simile domanda. Ve le immaginate le risposte di Rutelli o D'alema? Sarebbero state lunghe, evasive, con giri di parole cosi' ampi che alla fine anche lo spettatore che aveva fatto la domanda si sarebbe dimenticato cosa aveva chiesto.

Di Pietro ha detto un'altra cosa interessante con una battuta:
Una volta, quando era iniziato questo Governo, ho domandato ad un mio collega perché non mi fanno fare Ministro della Giustizia. Mi ha risposto che va a finire che funziona pure.
Questa in effetti e' bella: Prodi ha nella sua squadra un magistrato bravo, esperto e preparato, e lo mette a fare il ministro delle infrastrutture, anziche' della giustizia?
E' come se un allenatore di calcio avesse per le mani un attaccante fortissimo, e schierasse come punta un portiere. L'allenatore Prodi ci mette Mastella, che e' anche peggio: e' come se invece che al portiere, facesse fare la punta ad un paraplegico infartuato.
Mastella dopo un po' finisce per far avocare le indagini in cui risultano indagati lo stesso Mastella e anche Prodi. Poi dice che uno pensa male...

Io ne sono sempre piu' convinto: questo governo deve andare a casa - e speriamo che le prossime elezioni vengano vinte da Di Pietro e altra gente seria.
Ovviamente non andra' cosi'. Di Pietro e' troppo onesto per poter vincere. Per farlo, servono telefonate, promesse, favori. Ecco perche' vincera' Berlusconi.

Tuesday 11 December 2007

Alitalia, Montezemolo approva: toccatevi

Luca Cordero di Montezemolo ha dichiarato oggi di appoggiare l'operazione di acquisto di Alitalia da parte di AirOne (sponsorizzata da un pool di banche: Intesa Sanpaolo, Morgan Stanley, Nomura e Goldman Sachs).

Montezemolo spiega la sua approvazione al progetto citando due motivazioni fondamentali:
1) Il mantenimento del marchio.

Una delle forze del nostro Paese è rappresentata dai marchi. Dobbiamo stare molto attenti, in momenti in cui il paese ha bisogno di non perdere ulteriore credibilità nel mondo, a far venir meno dei marchi importanti come Alitalia.
Caro Montezemolo, i marchi che l'Italia deve mantenere sono quelli che la rendono orgogliosa, non quelli che la fanno vergognare. Sarebbe meglio investire nel mantenimento di Rocco Siffredi, che almeno ci fa fare bella figura.
Alitalia e' generalmente considerata una pessima compagnia aerea, con un personale stra-pagato e gli aerei spesso fermi per sciopero (o, se non c'e' lo sciopero, perennemente in ritardo). Quella del mantenimento del marchio e' solo la scusa che servira' a chiedere piu' fondi e/o piu' supporto statale per evitare gli esiti disastrosi di una gestione economica impossibile. Parliamoci chiaro: Alitalia, per sopravvivere, deve combattere usando le stesse armi dei suoi concorrenti: prezzi bassi e servizio efficiente. Ma tutto cio' e' impossibile con le spese folli del baraccone.

2) Il valore della compagnia.
Mi sembra ci sia una grande banca italiana di dimensioni internazionali e alcune importanti banche internazionali e un imprenditore che ha dimostrato di saper fare bene il proprio mestiere come Toto con Air One: è un pacchetto importante che può aprirsi ad accordi mirati internazionali, con sinergie che possono aumentare il valore della compagnia.
Caro Montezemolo, l'unico accordo che puo' tenere in piedi il carrozzone e' un accordo di collaborazione con il mago Otelma.
Le "sinergie" devono servire ad aumentare la redditivita' di una societa' che riesce gia' a tenersi in piedi da sola, non essere l'unico elemento portante della sua salute.

La realta' dei fatti, purtroppo, e' che cosi' com'e' Alitalia non sara' mai in grado di essere un'azienda in utile. Avra' sempre bisogno dello Stato, non riuscira' mai a competere sui prezzi e sulla qualita'.
La soluzione e' una sola: Ristrutturazione. Il che vuol dire la rinuncia alle tratte meno redditizie, una nuova politica commerciale, meno sprechi. E anche meno personale.

Forse punta a questo Montezemolo, quando chiude il suo discorso:
"Credo ci siano tutte le condizioni imprenditoriali e finanziarie per poter fare una buona operazione per il paese e per Alitalia a cui tutto il sistema paese deve contribuire".
Caro Luca Cordero, sarebbe bello se ci spiegassi in che modo il sistema paese dovrebbe contribuire (ancora) alle sorti di un'azienda privata. A me, senza pensare troppo, ne viene in mente uno: Cassa Integrazione. Ci ho azzeccato?

Friday 7 December 2007

Magia: come scompare la Forleo

Altro che David Copperfield.
Uno dei nostri giornali ha fatto un numero magico niente male!

Un paio di giorni fa c'e' stata una notizia importante: Clementina Forleo, il Giudice che indaga su Scalata Unipol, Consorte e soci, e' stata trasferita d'ufficio per "incompatibilita' ambientale".
Nei giorni precedenti, visto il governo in carica, in molti hanno ritenuto di non dare troppo risalto alla vicenda (vedi "Coccodrillo 1, Forleo 0")

L'altro ieri pero' la notizia era troppo importante per cercare di farla passare in secondo piano. Ci saremmo aspettati di vederla in prima pagina, sia sui giornali che ritengono questo l'ennenesimo colpo della politica alla giustizia, sia da quelli che ritengono la decisione giusta.

Il corriere della sera, infatti, ne parla. E cosi' fanno il Secolo XIX, Repubblica e tanti altri giornali.

L'Unita', invece, cosa fa? Niente. Fa "scomparire la notizia". La Home Page del sito parla di tutt'altro, incluso il dalai lama in visita in Italia, ma non cita la Forleo.
In compenso, sempre in Home Page, campeggiano 2 ampi banner pubblicitari "Meno male che c'e' la Quercia - Io ci credo" e piu' in basso, casomai il primo non bastasse, ancora "Meno male che c'e' la Quercia".

E si, meno male che c'e' la Quercia con il suo banner, altrimenti avrebbero dovuto occupare lo spazio parlando della Forleo...

Thursday 6 December 2007

Salve, forse sono scomparso

In questi giorni si parla tanto di questo tizio, John Darwin, ricomparso 5 anni dopo essere stato dato per morto dopo una gita in canoa.

A quanto pare si tratterebbe di una banale truffa ai danni dei suoi creditori (a quanto pare aveva il vizio del gioco in borsa ed aveva accumulato molti debiti). Certo e' che l'individuo non brilla per intelligenza.
Si e' presentato in commissariato dicendo "credo di essere una persona scomparsa, ma non ricordo niente". Gia' come scusa fa un po' pena. Se poi pensate che gli agenti lo hanno trovato abbronzato, in carne e vestito bene, viene fuori il suo QI completo.

Io non dico che uno debba essere un genio criminale come Lupin, ma per lo meno "normale", o anche solo leggermente sub-normale. Invece lui no, e' rasoterra.
Come fai a sparire per 5 anni, in Inghilterra, e a non venire a contatto con nessuno? Persino se cammino nelle Highlands scozzesi per cinque anni, prima o poi trovo un pub. E comunque, anche ammesso che tu non abbia mai incontrato nessuno, dove ti sei procurato i bei vestiti e il cibo? E che poi, vogliamo parlare della frase "Credo di essere una persona scomparsa"?! Porca miseria, sei stato nascosto cinque anni, avevi tutto il tempo di inventarne una migliore!

E poi, anche la moglie: un altro genio. D'altra parte per sposare un fenomeno del genere...
15 giorni prima che il marito tornasse si era trasferita in tutta fretta a Panama, vendendo di corsa la casa e partendo senza nemmeno lasciare un recapito ai vicini. Un po' sospetto come comportamento, no?
E sempre per non dare nell'occhio, quando le hanno dato la notizia della ricomparsa del marito, che lei aveva pianto 5 anni prima dicendo (recitando) "E' terribile, almeno le altre famiglie hanno un corpo da seppellire, io non ho nemmeno quello" la signora cosa ha fatto? Ha preso subito un aereo per tornare in Inghilterra? No. Ha detto che non poteva partire. "Ho problemi con il visto, e poi sto aspettando dei mobili".

I signori Darwin avrebbero potuto vincere il premio europeo alla piu' stupida carriera criminale...se l'Italia, paese di santi, navigatori e furbi non ci avesse regalato i due cugini Plack, di Merano, che nel 2001 finirono sui giornali per un'altra tentata truffa all'assicurazione.

Pensate che geni: per intascare un miliardo dall'assicurazione, uno dei due taglio' una gamba all'altro con una motosega! Il piano era di simulare un'aggressione (anche qui: ma che aggressione e'? Chi ti ha aggredito, HellRaiser?) ma ovviamente il taglio della gamba comporto' la recisione dell'arteria tibiale. Il furbo mori' dissanguato, cosi' in fretta da riuscire a malapena a chiamare il 113, senza tuttavia avere la forza di parlare.
Gli operatori sentirono solo un rantolo.

Wednesday 5 December 2007

I fan di Vallanzasca

Renato Vallanzasca qualche tempo fa ha aperto un blog.
Non sono convinto che la decisione di lasciarglielo fare sia stata giusta. Da un lato mi dico che e' giusto dare una qualche opportunita' ad una persona che sta pagando il suo debito con la giustizia e che magari e' cambiata, dopo anni di carcere (a patto che vi rimanga). Dall'altro mi chiedo se qualcuno come lui possa aver diritto ad una seconda - seppur minima - possibilita'.
Ma chi e' Vallanzasca?

Renato Vallanzasca (Milano, 4 maggio 1950) è un criminale italiano. Autore negli anni settanta e seguenti di numerose rapine, sequestri, omicidi ed evasioni, attualmente sta scontando una condanna complessiva a quattro ergastoli e 260 anni di reclusione. (Fonte: Wikipedia)
E' diventato famoso per le sue rocambolesche evasioni (arrivo' a contrarre volontariamente l'epatite per farsi trasferire in ospedale ed evadere da li) e per quel misto di spietatezza e fascino perverso che lo ha fatto diventare il criminale simbolo di quel periodo.
Ma, di fatto, rimane sempre un assassino.

In ogni caso, andiamo per un attimo al di la del giudizio su di lui e sul fatto che sia giusto o meno concedergli di scrivere su un blog.
Perche' sul suo blog c'e' qualcosa di ben piu' sconcertante: i commenti dei lettori.

Il web e' un mondo libero, ed il mondo e' bello perche' e' vario, quindi ci si puo' aspettare che, sul blog scritto da una persona compaiano commenti positivi e negativi, insulti e complimenti.

La cosa incredibile, pero', e' che sul sito di Vallanzasca i commenti positivi sono tanti, tantissimi - e non parlo di quelli tipo "Auguri per questa tua nuova esperienza".
Parlo di messaggi di fan devoti, che vedono in lui davvero un idolo: non una persona che ha fatto qualcosa di terribile, ma qualcuno a cui ispirarsi.

C'e' un ragazzo che gli racconta di voler imitare le sue gesta:
Mitico renè ! Mi chiamo gabriele, ho vent’anni, sono nato a milano e sono da sempre un tuo accanito fan. [...] Per me sei un idolo e vorrei che tu fossi mio padre [...]
Nel mio piccolo anch’io sono a capo di una banda già conosciuta dagli sbirri, ma non posso certo reggere il paragone con un mito come te. [...] Simpatico anche a chi ti odia, furbo come una volpe e magnetico anche ora che non sei più un ragazzino: insomma, anche se non riuscirò mai ad eguagliarti, io cercherò di assomigliarti in tutto e per tutto!
[...]Ti voglio bene e ti rispetto come il mio dio!
Per fortuna, a questo ragazzo Vallanzasca concede una lunga risposta che inizia con "Se Tu avessi deciso di mandarmela in busta chiusa al carcere Ti avrei risposto stesso mezzo… almeno per evitarti una Gran Figura da Pirla in rete!!"

Una ragazza cambia il modo, ma non il tono:
In questo momento vorrei essere li con te, ti farei cose turche da farti impazzire (sono brava sai).
Con te ci metterei tutta l’anima, ti darei tutta me stessa, potresti godere di tutto il mio corpo, anche in quei posti che no concedo neanche all’uomo che mi ha sposata. Non giudicarmi una porca, forse lo sono anche…ma con te è tutto lecito
Anche in questo caso, la risposta e' "Hai fatto un altro paio di interventi prima di questo e… non volermene… sei andata peggiorando!"

Insomma, il punto e' che Vallanzasca oggi e' un signore attempato, che ha passato due terzi della sua vita in carcere. Gli anni '70 sono lontani, anche se nulla potra' mai ripagare le vittime per la vita che non hanno vissuto e i loro familiari per le sofferenza che Vallanzasca ha causato loro. Forse lui e' cambiato, forse no.
Quello che e' preoccupante e' che cosi' tanti ragazzi lo credano un eroe, un idolo a cui ispirarsi.
Un assassino dovrebbe fare istintivamente paura, disgusto, rabbia.
E invece viene visto come "un figo", uno che ha "vissuto", che ha avuto tutto (cosa, poi?), tralasciando e sminuendo le cose che davvero ha fatto.

Sul blog c'e' infatti qualcuno che lo elogia perche' aveva un "codice morale": lui non sparava per primo e guardava in faccia la persona che stava per uccidere.
Che galantuomo. Di questo passo faremo i complimenti ad un pedofilo perche' era gentile con i bambini? "Guarda che bel codice deontologico che aveva, prima di violentarli gli regalava dei cioccolatini".

Tuesday 4 December 2007

Montezemolo e il ribaltamento della frittata

Montezemolo ha capito tutto.
Il nostro paese arranca dal punto di vista economico, le nostre industrie non producono valore, ma il presidente di Confindustria ha identificato il problema. E' una questione di immagine.
Ecco perche' ce l'ha con Berlusconi: non gli va giu' che Silvio utilizzi automobili straniere quando va in giro:

"Trovo umiliante che una persona così eminente e così attenta alla gente, anche quando era presidente del Consiglio, usi macchine straniere. E' umiliante per chi lavora alla Fiat e per il nostro Paese"
Non e' chiaro dove sarebbe l'umiliazione di scegliersi la propria automobile.
Quelli che in Italia hanno una volkswagen dovrebbero chiedere scusa ai loro vicini? Chi ha una Citroen dovrebbe scrivere lettere di scusa ai dipendenti Fiat?

Questo e' in realta' un clamoroso ribaltamento della frittata: la responsabilita' non e' di Fiat, che produce macchinacce indegne della minima fiducia, ma degli italiani che comprano i prodotti stranieri.
E dunque la soluzione non e' migliorare il prodotto per aumentare le vendite, ma spingere i cittadini a scegliere la Fiat anziche' le concorrenti, anche queste sono spesso migliori e costano meno.
La liberta di scelta del consumatori e' troppo rischiosa per le aziende. La concorrenza e' un mostro che ci spaventa. Torniamo al protezionismo!.

La liberta' di scelta e' ormai l'unica arma che hanno i cittadini per chiedere prodotti migliori, ma lui gliela vuole togliere.

D'altra parte cosa ci si poteva aspettare da Monezemolo?
L'unica cosa intelligente che ha fatto negli ultimi anni e' stata mettersi con Edwige Fenech, avvenimento che probabilmente coincide con la cosa piu' stupida fatta da quest'ultima.

Chissa' se Montezemolo ricorda che, solo un paio di anni fa, General Motors preferi' pagare 1,55 miliardi di euro piuttosto che comprare azioni Fiat. Questo la dice lunga sulla qualita' dell'azienda (e dei prodotti) Fiat.
Questa si, che e' un'umiliazione.

Monday 3 December 2007

E' obbligatorio essere buoni

Domenica scorsa, dopo Fiorentina-Inter, i giocatori delle due squadre si sono stretti la mano e si sono salutati.
Normale, no? Tutti noi salutiamo le persone che incontriamo. Buongiorno, buonasera, come va.

Nel calcio no. I giornali infatti hanno ripreso la notizia come se fosse un evento incredibile (ed in effetti lo e', visto che non accade mai).
In perfetto stile "all'Italiana", la Lega Calcio, capace di passare tra le piu' grandi disavventure dello sport con la reattivita' di un bradipo intorpidito (dal doping a Moggiopoli ad anni di combattimenti negli stadi), si e' improvvisamente animata ed ha pensato bene di lanciare una grande, innovativa operazione. Da gennaio, sara' obbligatorio salutare gli avversari a fine gara.

In Lega Calcio devono aver assunto dei nuovi strateghi, ultimamente, perche' un'idea di questa portata non puo' venire a comuni mortali. C'e' del genio, qui.
Ma la Lega non ci sta a far passare questa trovata come un gesto isolato, un colpo di fortuna del genio di turno: i grandi cervelli c'erano da prima, e il loro impegno e' sempre stato costante. In passato infatti, fa notare Marco Brunelli, segretario generale della Lega, "i club avevano discusso dell'opportunità di adottare una qualche forma di cerimonia di chiusura delle gare e, in qualche occasione, si erano anche sperimentate delle iniziative. Era accaduto che si sperimentassero delle forme di fair play nel campionato Primavera, nei preliminari di coppa Italia e quest'anno nella giornata del fair play".

Pensate un po'. E' stato sperimentato, per giunta nel campionato primavera! Come se un saluto fosse un agente chimico, o un virus mutante. Meglio non correre rischi. Far dare la mano ai giocatori e' un atto grave di buona educazione, forse i giocatori non sono pronti. Probabilmente il campionato primavera serviva anche da scudo, in caso di problemi l'avrebbero fatta passare per una ragazzata. E vabbe', sono ragazzi, ogni tanto un buongiorno ci puo' scappare..

La lega sta addirittura lavorando ad un cerimoniale che presentera' alle societa' il 13 dicembre, per approvazione. D'altra parte far scambiare qualche saluto ai giocatori e fargli stringere la mano non e' una cosa semplice: bisogna concordarlo ed essere tutti d'accordo.

Per pubblicizzare la nuova trovata, si sono persino azzardati a paragonarsi al rugby: "Il terzo tempo del rugby anche nel calcio".
Ma il rugby e' un'altra cosa, un altro pianeta: e' uno sport correttissimo dall'inizio alla fine, sia in campo che fuori, tant'e' che i tifosi delle due squadre siedono insieme sugli spalti. E il saluto tra i giocatori a fine partita e' cosi' "normale" da non meritarsi nessun nome o rituale particolare. Si danno semplicemente la mano, si complimentano a vicenda. Solo piu' tardi scatta il "terzo tempo", che consiste nel ritrovarsi, insieme agli avversari, a bere birra insieme.

Allora questa storia della stretta di mano cos'e'? Siamo onesti: e' un'operazione di facciata, che non risolvera' nessuno dei problemi che appestano il calcio italiano. Per carita', il gesto e' bello, ma in assenza di altre iniziative (che non ci sono) rimarra' un gesto isolato che fara' solo perdere tempo ai giocatori.

D'altra parte la sperimentazione lo ha dimostrato: Si era trattato di un saluto dei 22 giocatori richiamati nel cerchio di centrocampo dalla terna arbitrale, "un'iniziativa peraltro sfuggita alla maggior parte degli osservatori e degli spettatori e ritenuta dalle società troppo macchinosa".

Insomma, in Italia salutarsi gentilmente e' complicato e fa perdere tempo. Molto meglio mandarsi a quel paese, che e' facile e non richiede nessun cerimoniale (ed e' persino approvato dalla Cassazione).
E allora perche' a quel paese non ci mandiamo proprio la Lega Calcio?

Saturday 1 December 2007

I delfini e le nostre priorita'

Un post di Beppe Grillo dell'altro giorno mi ha fatto riflettere sul concetto di priorita'.
Il post era dedicato ai delfini di Capo Verde. A quanto pare se ne sono spiaggiati 300, forse a causa del disorientamente causato dal sonar dei sommergibili americani che stazionano intorno a Capo Verde.

Ovviamente mi dispiace per i delfini, ma non e' forse il caso di darsi delle priorita'? Con tutti i problemi che abbiamo da queste parti, se ci preoccupiamo anche dei delfini di capo verde finiremo per parlare di tutto e per non risolvere niente.

Interessarsi dei problemi del mondo e' bello ed onorevole. Ma occorre essere pratici e darsi degli obiettivi, ordinati per importanza.
Se in casa nostra c'e' una perdita dai tubi del gas e noi non mangiamo da una settimana, cosa facciamo? Semplice: primo ripariamo il tubo del gas per evitare che la casa esploda; poi cerchiamo di procurarci del cibo. Solo alla fine, quando il resto e' sistemato, ci interessiamo di discutere dell'annoso problema dei parcheggi nel nostro quartiere.

E allora perche' non applichiamo lo stesso principio anche in Italia? Perche' non c'e' un partito politico capace di scrivere un programma in dieci punti (e solo dieci) da risolvere in via prioritaria, mentre tutto il resto viene gestito ma rimane in secondo piano?

E pensare che in Italia di problemi da prioritizzare ne avremmo parecchi: dalla lunghezza dei processi alla violenza negli stadi; dal precariato sul lavoro, alla pressione fiscale; dagli sprechi nelle amministrazioni pubbliche, al sistema pensionistico.
Abbiamo addirittura 6000 morti all'anno sulle strade. Seimila! E' meglio che il governo risolva questo, o che si interessi di sistemare la questione arabo-israeliana?

Thursday 29 November 2007

Il Partito della Smentita

Roberto Benigni ne aveva parlato diversi anni fa, durante un suo spettacolo.

"Noi siamo il partito della smentita, se non vi piace quello che diciamo, lo smentiamo immediatamente! Diteci subito quello che volete, che facciamo prima."
Chissa' se Berlusconi ha visto il video. Probabilmente si, e magari ci si e' anche ispirato.
Qualche giorno fa, aveva proclamato a gran voce la nascita del suo nuovo partito. Raggiante, nel mezzo di uno dei suoi soliti colpi di teatro, dichiarava: "Oggi nasce ufficialmente un nuovo grande partito: il Partito del popolo italiano della libertà".
"Forza Italia", aggiungeva, "si sciogliera' nella nuova formazione politica" (Frase riportata anche dal sito ufficiale di Forza Italia)

I suoi alleati sono stati colti di sorpresa. Silvio vuole comandare, e' evidente, e questo li preoccupa. Ma soprattutto ha detto che vuole rinnovare la classe politica. Ovviamente nessuno ci crede, tantomeno i suoi alleati, che pero' avranno pensato: Ha detto che vuole eliminare i 'vecchi parrucconi della politica'; ha detto che la CDL e' un ectoplasma: vuoi vedere che ci lascia a casa?. Cosi', per non correre rischi lo hanno chiamato e come al solito gliene hanno dette quattro. "Non se ne parla di entrare in questo nuovo partito".

Berlusconi dapprima ha mostrato di non essere spaventato dalla defezione degli alleati. Poi deve essersi reso conto che i numeri del nuovo partito, da solo, non erano sufficienti ed ha cominciato ad allargare le alleanze, secondo la rivoluzionaria teoria del DoCoioCoio: spaziando dal centro (Democrazia Cristiana per le Autonomie) alla Destra di Storace, ed intavolando persino colloqui con Veltroni.

Evidentemente, pero', i sondaggi ed i conteggi hanno dato nuovamente esito negativo: anche in questo modo, i numeri non bastano. E cosi' Berlusconi, prendendo spunto da Benigni, ha fatto marcia indietro: Forza Italia non si scioglie piu'.
Anzi, con tenera ingenuita' ha precisato: "Io non avevo mai detto che Forza Italia si sarebbe sciolta".

Insomma, un altro Flop. Ma prima o poi trovera' il modo di racimolare voti, magari ispirandosi nuovamente a Benigni:
Elettori, insomma, votate per me! Datemi il potere! Fatemi governare per cinque anni... e vi do il 10%, toh! Votate, votate, votate!

Wednesday 28 November 2007

Coccodrillo 1, Forleo 0

Notizia di oggi.
Il procuratore generale della Cassazione, Delli Priscoli, ha avviato un'azione disciplinare contro Clementina Forleo.

Non voglio discutere dei motivi, che come sappiamo includono il fatto di aver chiesto al parlamento di poter utilizzare le intercettazioni telefoniche legate all'indagine sulla scalata Unipol, in cui si sentono Fassino, D'alema etc. fare il tifo per Consorte e tramare con lui per il successo dell'operazione.

Mi interessa di piu' sottolineare il modo in cui i giornali hanno dato risalto alla notizia.

Stamattina, tra i nuovi articoli apparsi sia sulla Repubblica.it, sia su Corriere.it, c'erano quello sulla Forleo e quello sul Coccodrillo di peluche a bordo del volo RyanAir. Nonostante quest'ultimo fosse un pezzo scopiazzatissimo, ad entrambi era stata data la stessa visibilita' sulle Home page dei due quotidiani.

Stasera, i giornali si sono resi conto dell'errore e hanno correttamente prioritizzato le notizie: la Forleo e' diventata meno di un trafiletto (invisibile - bisogna cercarlo con il Find del browser), mentre il Coccodrillo - pezzo dall'elevatissimo valore giornalistico - e' ancora in primo piano.



Insomma, Coccodrillo 1, Forleo 0.
...E l'ennesimo Flop dei nostri giornali.

Giornalisti copioni

Si parla spesso della (poca) indipendenza dei giornali e, in generale, dell'informazione. A volte i giornalisti si mettono d'accordo (vedi le intercettazioni telefoniche tra vertici Rai e Mediaset che si accordavano sul taglio da dare alle notizie).

Quando invece le notizie sono piu' "semplici", senza risvolti politici, i giornalisti non si telefonano. Si copiano.

Volete un esempio? Poco fa stavo girovagando in rete per leggere qualche notizia. Ce n'e' una curiosa, apparsa sia sul Corriere della Sera, sia su Repubblica, che parla di un Coccodrillo a bordo di un aereo RyanAir.

Il coccodrillo in questione e' un semplice peluche e la storia, per farla breve, e' che il comandante non voleva decollare con l'ingombrante peluche a bordo.
Insomma, notiziola allegra e semplice - molto lontana dalle notizie politiche che richiedono attenzione (e magari sincronizzazione) da parte dei giornalisti.

Eppure i due articoli sono uguali - la struttura della notizia e' simile ed intere frasi sono perfettamente uguali. Chi avra' copiato?

Corriere:
Il volo, bisogna dirlo, era nato male. Prima l'imbarco spostato per un ritardo tecnico. Poi un bisticcio con un passeggero che aveva piazzato una valigia davanti all'uscita di sicurezza e non voleva spostarla. Infine a sbarrare la strada del decollo è sceso in campo l'enorme coccodrillo.

Repubblica:
Il volo, bisogna dirlo, era già nato male. Prima l'imbarco era stato spostato per un ritardo tecnico. Poi si era verificato un bisticcio con un passeggero che aveva piazzato una valigia davanti all'uscita di sicurezza e non voleva spostarla. Infine, l'enorme coccodrillo.
Successivamente le frasi diventano proprio uguali:
Corriere:
Come se non bastasse un passeggero si è messo a riprendere il parapiglia con il telefonino e gli agenti lo hanno identificato.

Repubblica:
Come se non bastasse un passeggero si è messo a riprendere il parapiglia con il telefonino e gli agenti lo hanno identificato.
e anche le battute sono le stesse:
Corriere:
Per calmare tutti c'è voluta un'autorità superiore, una suora, che si è alzata, ha parlato con l'equipaggio, con gli agenti e alla fine anche con la padrona del coccodrillo che alla fine si è alzata, si è caricata in spalla l'animale ed è scesa. E l'aereo ha potuto finalmente decollare.
Repubblica:
A calmare tutti è intervenuta un'autorità superiore, una suora, che si è alzata, ha parlato con l'equipaggio e gli agenti e alla fine anche con la padrona del coccodrillo. La signora alla fine si è alzata, si è caricata in spalla l'animale ed è scesa. E l'aereo ha potuto finalmente decollare.
Corriere, Repubblica,
...che figura!

p.s.
Ho appena visto che anche La Stampa ed Il Messaggero hanno ripreso la notizia quasi allo stesso modo (stesse frasi etc.etc.)
Miracoli del copia e incolla.

Tuesday 27 November 2007

La terapia del dolore

Siamo tutti abituati ad usare medicinali quando non ci sentiamo bene. Se abbiamo mal di testa prendiamo un'Aspirina, oppure un Moment, o un Aulin.
Ognuno puo' scegliere la medicina che piu' gli fa comodo e comprarla in farmacia. Ognuno e' libero di curarsi come vuole, qualunque sia il dolore che deve fronteggiare.
E' giustissimo. Il fine della medicina deve essere quello di migliorare la vita del paziente, facendolo guarire in fretta e facendolo soffrire il meno possibile.
E cosi' lasciamo che ognuno possa comprare un antidolorifico per far passare un mal di testa. A seconda del livello di dolore, si puo' scegliere un medicinale via via piu' potente. Intuitivo: piu' mi fa male, piu' devo essere libero di utilizzare il medicinale capace di far scomparire i dolori.
Ora, il mal di testa di cui parliamo di solito dura un giorno o due. Prendo due Moment, magari ci dormo su e il giorno dopo mi sento di nuovo bene.

Immaginate pero' uno scenario diverso.
Il dolore che avete non passa. Non passa perche' e' l'effetto di una malattia, che magari non potete sconfiggere. Questo succede, per esempio, a chi e' malato di cancro.
Il dolore aumenta giorno dopo giorno. I farmaci che siete abituati ad usare non servono piu' a niente, perche' il dolore passa sopra anche a questi, per quanto potenti siano.
L'unica vostra speranza e' utilizzare farmaci ancora piu' forti, qualunque essi siano, purche' facciano effetto.

Il piu' potente di tutti e' la morfina.
Ma il vostro medico non ve ne parla. Se la chiedete, probabilmente vi dice che non potete usarla. Scoprite che potete curare liberamente il mal di testa leggero, ma vi e' vietato curare i dolori insopportabili della vostra malattia.
Sembra assurdo, eppure questa e' la situazione che viviamo in Italia.
Un italiano su 4 soffre di dolore cronico severo, eppure nel nostro paese si spendono solo 0,52 euro per persona per la fornitura di medicinali basati su oppioidi. La Germania ne spende 7,25.
L'uso pro-capite di morfina in Italia e' 5,32 grammi all'anno. In Austria e' 115,71.

Ma perche' lasciamo che i nostri malati soffrano?
Perche' la morfina e' considerata una droga, e questa parola fa paura. Fanno paura i possibili effetti collaterali di una terapia a base di oppioidi, in particolare la dipendenza.
Cosi' si preferisce far soffrire un malato piuttosto che correre il rischio di farlo diventare dipendente di una sostanza (sempre che questo avvenga, visto che la somministrazione avviene sotto controllo medico e quindi la dipendenza puo' essere tenuta sotto controllo).

"Se sappiamo che il dolore e la sofferenza possono essere alleviati e noi non facciamo nulla, noi stessi siamo dei carnefici" (Primo Levi)
Umberto Veronesi, qualche giorno fa, ha espresso chiaramente l'opinione che la terapia del dolore sia un diritto di ogni malato. La morfina è un potente antidolorifico, ha continuato, che "deve essere usato anche per una distorsione alla caviglia", uscendo dal concetto che l'immaginario collettivo ha di questa medicina solo perché "ne è stato fatto un uso improprio da chi vuole uscire dalla realtà".

Allora, perche' non ci fidiamo di un medico - che per giunta lavora quotidianamente con persone malate di cancro e conosce le loro sofferenze - e non facciamo in modo che la gente possa vivere (e morire) nel miglior modo possibile?

Monday 26 November 2007

Alcune questioni aperte...

In Italia abbiamo il vizio di dimenticare in fretta. Dimetichiamo noi, dimenticano i giornali, dimenticano i politici.
Gli episodi finiscono nel dimenticatoio e nessuno si prende mai le responsabilita' di quello che combina.

Volete qualche esempio?

1) Il Deputato Mele.
Cosimo Mele e' un deputato dell'UDC, il partito che fa della difesa dei valori della famiglia il suo grido di battaglia. E lui, sposato ed in attesa del quarto figlio, sa ovviamente bene quali siano questi valori.
Il 28 luglio 2007, infatti, Mele partecipa ad un festino erotico in un'hotel di Roma. Ospiti, due prostitute e tanta cocaina. Cosi' tanta che una delle due ragazze (Francesca Zenobi) si sente male e lui e' costretto a chiamare un ambulanza. Questo fatto fa diventare di dominio pubblico una vicenda che altrimenti sarebbe rimasta anonima.
E bravo Mele! Gli amici al bar forse gli farebbero i complimenti per questa performance. Ma non siamo al bar e ovviamente lo sputtanamento e' grande.
Mele cerca di dare la sua versione dei fatti per minimizzare l'accaduto, forse aspettandosi anche i complimenti per l'onesta' quando sostiene che di essere uscito allo scoperto per evitare speculazioni politiche a danno del partito.

"Ho parlato con il mio segretario, gli ho offerto le mie dimissioni se sono necessarie a salvaguardare il partito."
Il Partito le accoglie subito e lo scarica.
Ma questo basta? Salvaguardare un gruppo politico dimettersi da esso non e' poi cosi' difficile. Ma gli elettori? Mele non ci pensa proprio a salvaguardare le persone che l'hanno eletto per il suo grande attaccamento ai valori della famiglia. Il suo posto da deputato se lo tiene stretto - probabilmente lo stipendio gli serve per pagare i regali per farsi perdonare dalla moglie.
Risultato? Il Rocco Siffredi della bouvette e' ancora al suo posto.


2) Il senatore a vita Colombo.
Il senatore Emilio Colombo nel novembre 2003 finisce invischiato in un caso di spaccio di cocaina. Nel corso di un'indagine della Procura di Roma, viene arrestato uno spacciatore di nome Giuseppe Martello mentre sta per consegnare della droga a Montecitorio. Destinatario, secondo le prime indagini, dovrebbe essere il vice ministro Gianfranco Micciche'', che nega. Altre persone vengono arrestate, compresi due finanzieri, parte della scorta di Colombo. Pochi giorni dopo, Colombo esce allo scoperto. Alla veneranda eta' di 83 anni, sostiene di essere il destinatario di quella cocaina. "Ne faccio uso da un anno, un anno e mezzo", racconta, "per uso terapeutico". Quale sia il valore terapeutico della cocaina e' tutto da dimostrare (ci provo' Freud, alla fine del secolo scorso, diventando cocainomane a sua volta). In ogni caso, l'arzillo vecchietto non ci ha pensato proprio a dare le dimissioni. E pensare che ricopre un incarico, quello di senatore a vita, che dovrebbe fargli venire un minimo di vergogna. Il senatore Colombo e' ancora al suo posto, contribuendo ad aumentare il numero di cocainomani del nostro parlamento.
Se un cane antidroga si presenta a Montecitorio, gli va in tilt il naso, e poi si arrende (Daniele Capezzone)

3) Il senatore Selva.
Il 10 giugno 2007, il senatore Gustavo Selva e' atteso negli studi televisivi de "la7" per un'intervista in diretta. E' in ritardo, ma non si perde d'animo: si inventa un malore e si fa trasportare agli studi televisivi da un'ambulanza.
E se qualcuno ne avesse davvero avuto bisogno?
Invece di rendersi conto della stupidita' di una "furbata" del genere e stare per lo meno zitto, l'ingengoso MacGyver di Palazzo Madama se ne vanta sorridendo proprio durante la trasmissione televisiva.
Segue il solito polverone di polemiche, mentre Selva cerca di difendersi dicendo di aver avuto davvero un malore e di "non aver neppure detto che ero un senatore" (gli infermieri invece diranno: ci ha minacciati di licenziamento). Alla fine, ovviamente come da copione, Selva annuncia che presentera' le dimissioni al Senato. Fini, che evidentemente capisce l'importanza di avere in sede legislativa un uomo dotato di tanta inventiva, replica "spero che non le accettino".
Indovinate cosa succede?
Il MacGyver di Palazzo Madama e' ancora al suo posto
.

In altri paesi (per esempio, in Inghilterra) casi del genere sarebbero stati tutti i giorni sui giornali, fino a far dimettere tutti e tre.
In Italia, a parte il solito polverone iniziale, nessuno ne ha piu' parlato. Ancora una volta, un flop.

Sunday 25 November 2007

Rai, Mediaset e gli inciuci d'Italia

In Italia capita molto spesso di pensare male di qualcosa o qualcuno. La dietrologia e' uno sport nazionale. Ma e' sbagliato: la dietrologia era uno Sport. Da quando la tecnologia ci ha regalato la possibilita' di intercettare le telefonate, quello sport e' diventato una scienza. Ormai e' stato verificato con certezza quasi matematica che "a pensar male si commette peccato ma spesso ci si azzecca".

Questa volta le intercettazioni telefoniche hanno confermato quello che in molti pensavano a proposito della televisione e della concorrenza tra i poli televisivi.
Vertici Mediaset sono stati pizzicati mentre discutevano di programmazione e controprogrammazione con vertici Rai.
Alla faccia della concorrenza.

E' urgente che ci sia una riforma del sistema televisivo. Dobbiamo allontanarci dal duopolio attuale (che, viste le ultime notizie, sembra piu' essere un monopolio). E' necessario che nuovi imprenditori entrino nel settore, in modo da aumentare la concorrenza e l'offerta. La concorrenza stessa fara' in modo che ci sia piu' controllo sul mercato e che inciuci del genere non si ripetano.

Cosa possiamo fare?
1) Impedire che uno stesso soggetto possieda piu' di una televisione (per lo meno nello spettro in chiaro).
2) Abolire il canone televisivo un vero e proprio furto soprattutto considerando la qualita' dei programmi che la tv pubblica produce. Con gli stessi soldi ognuno di noi potrebbe sottoscrivere pacchetti nelle tv a pagamento e vedere davvero programmi di qualita'.
3) Privatizzare immediatamente la Rai.

Invece, con il solito Flop italiano, cosa succedera'?
1) Berlusconi affermera' che rinunciare alle sue televisioni comportera' un danno per il paese ed una perdita di posti di lavoro. Entrambe false: I posti di lavoro verranno mantenuti dai nuovi entranti. Inoltre, se canale 5 non produrra' piu' lo show del bagaglino sara' una perdita per il paese?
2) I partiti politici sosterranno l'importanza della RAI come servizio pubblico. Diranno che il fine e' mantenere una qualita' elevata (altrimenti programmi come l'isola dei famosi non ci sarebbero, sai che perdita), ma ovviamente il vero motivo e' che la Rai gli serve per muovere l'informazione e pilotare l'opinione pubblica.
3) Verra' promulgata una legge contro le intercettazioni telefoniche, cosi' politici, manager e furbetti del quartierino potranno continuare a fare le loro telefonate e parlare in pace senza che l'Italia sappia mai quello che si sono detti.

Friday 23 November 2007

La professoressa va a Berlino


Viene quasi nostalgia a tornare indietro con la memoria ai film di Lino Banfi e Alvaro Vitali, quelli in cui la professoressa di turno (Gloria Guida, Edwige Fenech, Lilli Carati etc) finiva immancabilmente per spogliarsi e far ingrifare Lino Banfi, Pierino e soci. Quanti brufoli ci sono venuti a guardare quei film?

La professoressa di cui si parla oggi, Anna Ciriani (in arte MadameWeb), e' stata filmata mentre girava nuda a Berlino. Il video e' finito in rete e la professoressa e' stata sospesa dalla scuola in cui insegnava.

"i suoi comportamenti tenuti fuori dalla sede scolastica sono risultati gravi e in contrasto con l'azione educativa"
Nel video in effetti la Prof se ne va in giro nuda per le strade di Berlino, per poi recarsi alla fiera dell'Eros, dove si fa fotografare e toccare quasi dappertutto (dico quasi perche' il pancreas e' rimasto escluso).
Il provveditore ha sospeso l'insegnante, che adesso non puo' insegnare a scuola, anche se di sicuro ricevera' un boom di richieste di lezioni private.

Non abbiamo modo di sapere quale fosse la preparazione della prof e la sua bravura nello spiegare la sua materia. Di sicuro, sappiamo che e' capace di tenere viva l'attenzione della classe.
Di fatto, pero', e' stata espulsa per comportamenti personali tenuti al di fuori della scuola e che non costituiscono reato. Sarebbe diverso se nel tempo libero facesse rapine in banca o truffasse la gente spacciandosi per maga tipo Wanna Marchi e Do Nascimento.
Non si capisce bene perche' la sua vita privata (non proprio tanto privata) debba ripercuotersi sulla qualita' del suo insegnamento.

Gli insegnanti dovrebbero essere giudicati periodicamente sulla base di come insegnano e come si comportano in classe, non fuori. Ma questo ovviamente in Italia non si fa. Cosi' il provveditore si interessa della prof che si spoglia, mentre nel resto della scuola insegnanti vecchi quanto il loro modo di insegnare continuano indisturbati a fare (male) il loro lavoro.

Se vogliamo occuparci di quello che i ragazzi possono imparare, non e' meglio se ci dedichiamo principalmente a quello che gli insegnanti combinano a scuola anziche' fuori?

Thursday 22 November 2007

I Savoia insistono

I Savoia insistono. Non hanno intenzione di ritirare la loro assurda richiesta di risarcimento danni nei confronti dell'Italia.
Ovviamente nessuno di loro si dichiara interessato ai soldi. D'altra parte, hanno chiesto solo un rimborso simbolico: 260 milioni di euro, spiccioli.

Quei soldi a me non interessano, andranno alla Fondazione Savoia per aiutare gli italiani che ne hanno bisogno (Emanuele Filiberto di Savoia)
In pratica lo fanno a fin di bene. Prendono 260 milioni agli italiani per ridarli agli italiani. Niente male come buona azione. Grazie Savoia, ma i nostri politici sanno inventare benissimo da soli dei modi assurdi per spendere i soldi. Non abbiamo bisogno di suggerimenti.

Comunque qui corriamo un rischio. In questo paese in cui la "certezza del diritto" si applica piu' al tennis che alla legge, non si puo' mai essere sicuri di niente. Magari tra le pieghe della legge riusciranno anche a spuntarla. Per questo mi trovo d'accordo con Calderoli (chi l'avrebbe mai detto!) che oggi ha presentato un Disegno di Legge Costituzionale per abrogare la norma che ha consentito ai Savoia di tornare in Italia.
Appare evidente la necessita' di abrogare la legge costituzionale 23 ottobre 2002, n.1, facendo cosi' rivivere gli effetti dei commi 1' e 2' della disposizione transitoria in oggetto, prima che in sede giudiziaria, qualcuno, in cerca di notorieta', possa dare loro ragione. (Roberto Calderoli)
Meglio mandarli a casa subito. Tra l'altro, purtroppo la legge non consente al giudice di esaminare la richiesta di risarcimento e rispondere con una pernacchia, quindi che gusto c'e' a far andare avanti il processo?
Togliamoci il pensiero e sbattiamoli fuori adesso. Non sentiremo la mancanza loro e dei nostri 260 milioni.

Wednesday 21 November 2007

In Inghilterra e' scoppiato uno scandalo.
L'HMRC, l'ufficio delle entrate, ha perso i dati fiscali di 25 milioni di contribuenti. Questi dati includono National Insurance Number, dettagli sui figli e sui partner, numeri di conto corrente bancario, dettagli sul percepimento di assegni per i figli.

I dati sono stati persi in modo abbastanza sciocco. Un giovane impiegato ha masterizzato due CD con i dati e li ha spediti con un corriere espresso (un normale TNT, anziche' l'usuale corriere certificato). I dischi non sono mai arrivati, e il corriere espresso non trova traccia della spedizione. Il governo viene avvisato di questa scomparsa il 10 novembre, circa 3 settimane dopo la scomparsa, e ne da pubblica comunicazione dieci giorni dopo.

Ammesso che i CD siano finiti nelle mani sbagliate, il rischio che si corre e' quello del furto di identita' (anche se difficile) e la divulgazione di dati personali.

Qui in Inghilterra si e' sollevato un polverone. Il governo ha ammesso la negligenza e chiesto pubblicamente scusa, anche per il ritardo nel diffondere la notizia, mentre il responsabile dell'HMRC ha dato le dimissioni.

Pensiamoci un attimo. Un impiegato giovane commette un errore. Il manager a capo dell'organizzazione se ne assume la piena responsabilita' e si dimette. E' la regola della responsabilita' oggettiva: chi e' a capo di un'azienda ha la responsabilita' sul suo operato, anche se si tratta di un errore, per giunta commesso da altri.

Ora facciamo un confronto con qualcosa di simile accaduto da noi. La Banca Popolare di Lodi (Amministratore Delegato: Fiorani) nel 2005 chiede a Bankitalia l'autorizzazione ad un'offerta pubblica di Acquisto sul gruppo Antonveneta.
Durante le valutazioni, i tecnici di Bankitalia scoprono un buco di 1,5-2 miliardi di Euro e danno parere negativo. Fazio invece interviene personalmente, modificando il parere dei suoi tecnici e dando l'OK all'operazione.
Di li a poco, indagini ed intercettazioni telefoniche chiariranno che Fazio e Fiorani sono in combutta per portare in porto l'affare.

Fazio, direttamente responsabile di quell'avvenimento e smascherato dalle registrazioni, non solo non si dimette, ma spiega l'accaduto con la volonta' di mantenere l'italianita' della banca. Non solo non chiede scusa e non si sente pentito: e' orgoglioso di aver violato la legge per il bene dell'Italia.

Dal mondo politico arrivano pressioni enormi affinche' si dimetta, permettendo per lo meno di ridare un po' di lustro alla poltrona che ricopre e al paese che gli paga lo stipendio (sbeffeggiato per l'ennesima volta da tutta l'Europa). Addirittura un comico, Beppe Grillo, compra una pagina pubblicitaria su La Repubblica per scrivere "Fazio, vattene".

Il 19 dicembre 2005 Fazio, pressato da ogni lato, finalmente ha un momento di vergogna e consegna le dimissioni. Era indagato dai primi da quasi cinque mesi.

Tuesday 20 November 2007

I Savoia denunciano l'Italia

Nel 2002 i Savoia sono rientrati in Italia.
Erano stati espulsi nel 1946 per le note vicende storiche (niente di importante: avevano solo consegnato il nostro paese ad un dittatore, lasciato che questi ci portasse in una guerra pazza e sanguinosa, volatilizzandosi nel momento in cui le cose si facevano difficili).

Hanno giurato fedelta' alla costituzione, ma decisamente non erano convinti.
Sono disposto a giurare fedeltà alla Costituzione della Repubblica anche pubblicamente, se proprio lo devo fare. (Vittorio Emanuele, 2000)
Era evidente che stessero meditando vendetta. Come fare, come non fare, ad un certo punto si sono guardati intorno e deve essergli venuta un'illuminazione.

Non siamo piu' in Svizzera, qui se facciamo qualche colpo di testa non ci prendono mica a calci nel sedere. Questa e' l'Italia! Guardiamoci intorno: Mastella fa il ministro di Grazia e Giustizia, Berlusconi e' ancora libero, Moggi da lezioni di etica sportiva all'universita'. Qui puo' succedere di tutto!


Ci hanno pensato su per un po'. Di cose di dubbia intelligenza ne hanno dette tante ed, essendo persone di classe, non volevano abbassare la media. Cosi' gli e' venuta l'idea, la piu' geniale di tutte: citiamo l'Italia per danni.
Ci hanno espulso senza che avessimo colpe, solo perche' la nostra famiglia ha distrutto un paese e privato qualche milione di italiani della possibilita' di conoscere i propri nonni, morti da qualche parte in Russia o sull'appennino. E' modo di fare questo? Ci sentiamo offesi e risentiti! E' ingiusto, e' contro la Convenzione dei Diritti dell'Uomo (anche se noi in realta' siamo Re, mica uomini come gli altri...vabbe', questo meglio non dirlo che magari ci stanno intercettando e facciamo la solita figuraccia).

E cosi' hanno chiesto un risarcimento di 260 milioni di Euro.

Adesso sara' interessate vedere cosa succedera'. Siamo in uno stato di (lento) diritto, e ci sara' un giudice che dovra' perdere tempo ad esaminare la causa, a cercare di non ridere e a tradurre in bella copia la sentenza "ma siete fuori?!?".

Comunque sono contento. I Savoia ancora una volta tracciano la strada per il futuro del nostro paese. Avanti, Savoia! E' giusto che ognuno si senta autorizzato a denunciare chiunque e chiedere risarcimenti per qualunque cosa, senza preconcetti.

Io, per esempio, voglio citare per danni Babbo Natale, perche' quando quella volta non mi ha portato il trenino che avevo chiesto mi ha arrecato un danno biologico enorme, impedendomi tra l'altro di sviluppare la carriera da ferroviere tanto cara alla mia famiglia.
Mi aspetto che in tanti facciano la stessa cosa. E' ora di prendersi delle rivincite. Emilio Fede potra' denunciare Berlusconi per avergli fatto venire la lingua marrone.
Cecchi Paone potra' querelare Costantino per avergli fatto venire i brufoli.
E voi, chi volete denunciare?

5 ragioni per sostituire l'attuale classe politica

1) Inaffidabili
Tutti i politici, prima delle elezioni, si ritrovano ad esporre i punti del loro programma. Spiegano cosa vorrebbero fare,perche', fanno promesse, dando per scontato il raggiungimento degli obiettivi. Ma e' davvero cosi'? Nessuno fa mai un bilancio dell'operato dei partiti per verificare se effettivamente abbiano realizzato cio' che avevano promesso. Berlusconi ando' in TV a firmare il "contratto con gli italiani". Un'ottima iniziativa (anche dal punto di vista del marketing) con cui si impegno' a realizzare una serie di punti, in cui credeva cosi' tanto da promettere di non ricandidarsi se non fosse riuscito a realizzarne almeno 4 su 5. Ovviamente non li ha realizzati (lo stesso stratega americano che gli aveva suggerito di usare il "contratto" lo critico' dicendo che si era impegnato cosi' poco da aver svilito l'idea stessa di quel contratto). Ovviamente, come sappiamo bene, Berlusconi non ci ha pensato proprio a non ricandidarsi e anzi ha appena fondato un nuovo(?) partito.
Dall'altra parte non va tanto meglio. La sinistra ha presentato un programma politico di quasi 300 pagine - sufficientemente lungo da sembare valido e sufficientemente noioso da non essere letto (e rivalutato). Anche in questo caso, un'altra efficace strategia di marketing. Anche in questo caso, risultati alla mano, un'altro flop. Di questa classe politica non possiamo fidarci per niente.

2) Vecchi
Guardiamoci intorno. Nel resto dell'Europa, i policiti sono "giovani". Non solo in termini di eta' anagrafica (Sarkozy ha poco piu' di 50 anni, Gordon Brown ne ha 56 etc) quanto soprattutto in termini di voglia di fare, dinamismo, energia. Adesso guardiamo i nostri. Berlusconi ha passato i 70 - ed e' di gran lunga il piu' dinamico del gruppo, se non altro per il suo passato imprenditoriale (o e' per il fatto che suonava sulla navi?). Di Prodi non vale nemmeno la pena di ricordare l'eta', ma solo che Beppe Grillo lo ha ribattezzato Valium. Andreotti e' in parlamento dai tempi dell'assemblea costituente, ovvero da piu' di 50 anni. Se i nostri leader sono vecchi, non potranno fare altro che riproporre un vecchio modo di governare, con vecchi schemi e vecchie priorita'.

3) Inefficaci
I nostri politici soffrono di "poltronite". Si attaccano alle loro poltrone come - e peggio - delle cozze su uno scoglio. Se voi foste tanto preoccupati della vostra sorte, della vostra poltrona, del vostro posto da ministro che vi da visibilita' e potere, come passereste il vostro tempo? Risposta facile: come fanno i nostri ministri. Partecipereste a mostre, seminari e convegni, fareste presenza in tutti i posti in cui e' possibile farsi notare, cerchereste di apparire su giornali e telegiornali. Insomma fareste continuamente marketing di voi stessi per cercare di rimanere dove siete. I nostri politici fanno esattamente questo. Tra dire, fare, baciare, lettera e testamento, i politici fanno il "dire" anziche' il fare. E l'italia fa testamento.

4) Troppi
Il nostro parlamento e' composto da 630 deputati e 315 senatori. Numeri elevati che avevano forse ragione d'essere solo in passato, quando si voleva garantire un approccio lento e savio alla formulazione delle leggi dopo anni di fascismo, dittatura, leggi decise dal singolo.
Oggi, a 50 anni di distanza, questa regola non vale piu'. Con tutte queste teste da mettere d'accordo, il parlamento e' lento ed inefficace. L'assenteismo alla Camera ed al Senato e' elevato, e forse questo e' il motivo per cui e' importante che i parlamentari siano in tanti: cosi' riescono a darsi il cambio in parlamento. Ma cosa li teniamo a fare quasi mille parlementari (piu' il rispettivo entourage)? Ci costano un sacco di soldi e - considerata l'italica tendenza a voler dire la propria - ostacolano e rallentano l'iter delle leggi. Inoltre, la maggior parte dell'azione legislativa e' svolta da commissioni parlamentari, che propongono testi e norme che i parlamentari si limitano ad approvare o emendare. Ancora una volta: abbiamo davvero bisogno di tutta questa gente?

5) Avidi
Questa davvero non credo di doverla spiegare. I nostri policiti vogliono il potere. Vogliono farsi vedere in TV, dire la propria, essere l'ago della bilancia per le sorti di un governo. Gli interessi privati (propri o delle persone a loro vicine) sono importanti quanto quelli della nazione. I favori ed il clientelismo fanno parte della giornata tipo. La telefonata per aiutare l'amico e' inserita in agenda cosi' come gli appuntamenti istituzionali - ma probabilmente queste sono piu' in basso in ordine di priorita'. L'interesse per scalate bancarie e per le sorti dei mercati finanziari e' legata piu' al tornaconto personale ("ho aiutato questo imprenditore, ora finanziera' la mia campagna elettorale") che al reale interesse per lo sviluppo del paese. Potrei andare avanti per ore...ma non c'e' bisogno che lo faccia, vero?

Un paio di note prima di finire:
a) di ragioni per sostituire la nostra classe politica ce ne sarebbero ben piu' di 5, ma non posso mica scrivere un post di 400 pagine!
b) credo ancora che ci sia qualcuno che faccia questo lavoro con impegno e passione. Diciamo che l'1% dei politici non rientra in questa lista. Avro' esagerato con la percentuale?