Wednesday 5 December 2007

I fan di Vallanzasca

Renato Vallanzasca qualche tempo fa ha aperto un blog.
Non sono convinto che la decisione di lasciarglielo fare sia stata giusta. Da un lato mi dico che e' giusto dare una qualche opportunita' ad una persona che sta pagando il suo debito con la giustizia e che magari e' cambiata, dopo anni di carcere (a patto che vi rimanga). Dall'altro mi chiedo se qualcuno come lui possa aver diritto ad una seconda - seppur minima - possibilita'.
Ma chi e' Vallanzasca?

Renato Vallanzasca (Milano, 4 maggio 1950) è un criminale italiano. Autore negli anni settanta e seguenti di numerose rapine, sequestri, omicidi ed evasioni, attualmente sta scontando una condanna complessiva a quattro ergastoli e 260 anni di reclusione. (Fonte: Wikipedia)
E' diventato famoso per le sue rocambolesche evasioni (arrivo' a contrarre volontariamente l'epatite per farsi trasferire in ospedale ed evadere da li) e per quel misto di spietatezza e fascino perverso che lo ha fatto diventare il criminale simbolo di quel periodo.
Ma, di fatto, rimane sempre un assassino.

In ogni caso, andiamo per un attimo al di la del giudizio su di lui e sul fatto che sia giusto o meno concedergli di scrivere su un blog.
Perche' sul suo blog c'e' qualcosa di ben piu' sconcertante: i commenti dei lettori.

Il web e' un mondo libero, ed il mondo e' bello perche' e' vario, quindi ci si puo' aspettare che, sul blog scritto da una persona compaiano commenti positivi e negativi, insulti e complimenti.

La cosa incredibile, pero', e' che sul sito di Vallanzasca i commenti positivi sono tanti, tantissimi - e non parlo di quelli tipo "Auguri per questa tua nuova esperienza".
Parlo di messaggi di fan devoti, che vedono in lui davvero un idolo: non una persona che ha fatto qualcosa di terribile, ma qualcuno a cui ispirarsi.

C'e' un ragazzo che gli racconta di voler imitare le sue gesta:
Mitico renè ! Mi chiamo gabriele, ho vent’anni, sono nato a milano e sono da sempre un tuo accanito fan. [...] Per me sei un idolo e vorrei che tu fossi mio padre [...]
Nel mio piccolo anch’io sono a capo di una banda già conosciuta dagli sbirri, ma non posso certo reggere il paragone con un mito come te. [...] Simpatico anche a chi ti odia, furbo come una volpe e magnetico anche ora che non sei più un ragazzino: insomma, anche se non riuscirò mai ad eguagliarti, io cercherò di assomigliarti in tutto e per tutto!
[...]Ti voglio bene e ti rispetto come il mio dio!
Per fortuna, a questo ragazzo Vallanzasca concede una lunga risposta che inizia con "Se Tu avessi deciso di mandarmela in busta chiusa al carcere Ti avrei risposto stesso mezzo… almeno per evitarti una Gran Figura da Pirla in rete!!"

Una ragazza cambia il modo, ma non il tono:
In questo momento vorrei essere li con te, ti farei cose turche da farti impazzire (sono brava sai).
Con te ci metterei tutta l’anima, ti darei tutta me stessa, potresti godere di tutto il mio corpo, anche in quei posti che no concedo neanche all’uomo che mi ha sposata. Non giudicarmi una porca, forse lo sono anche…ma con te è tutto lecito
Anche in questo caso, la risposta e' "Hai fatto un altro paio di interventi prima di questo e… non volermene… sei andata peggiorando!"

Insomma, il punto e' che Vallanzasca oggi e' un signore attempato, che ha passato due terzi della sua vita in carcere. Gli anni '70 sono lontani, anche se nulla potra' mai ripagare le vittime per la vita che non hanno vissuto e i loro familiari per le sofferenza che Vallanzasca ha causato loro. Forse lui e' cambiato, forse no.
Quello che e' preoccupante e' che cosi' tanti ragazzi lo credano un eroe, un idolo a cui ispirarsi.
Un assassino dovrebbe fare istintivamente paura, disgusto, rabbia.
E invece viene visto come "un figo", uno che ha "vissuto", che ha avuto tutto (cosa, poi?), tralasciando e sminuendo le cose che davvero ha fatto.

Sul blog c'e' infatti qualcuno che lo elogia perche' aveva un "codice morale": lui non sparava per primo e guardava in faccia la persona che stava per uccidere.
Che galantuomo. Di questo passo faremo i complimenti ad un pedofilo perche' era gentile con i bambini? "Guarda che bel codice deontologico che aveva, prima di violentarli gli regalava dei cioccolatini".

1 comment:

Flavio58 said...

La testa degli italiani ?
Ma perchè si devono fare le facce indignate quando si scopre ce allo stadio si va per menare la polizia, quando si scoprono (come in USA) i FAN CLUB dei serial killer quando .... (tanti ...veramente tanti quando) ?
La natura dell'uomo non a forse il male di fondo ?
E quando questo male è limitato è semplice competizione sociale ... quando va oltre diventa quelle cose che stravolgono a vedere che esistono. Ma sono sempre di piu' grazie al malessere sociale .... a quella rabbia che funziona da reattore ....