Thursday 29 November 2007

Il Partito della Smentita

Roberto Benigni ne aveva parlato diversi anni fa, durante un suo spettacolo.

"Noi siamo il partito della smentita, se non vi piace quello che diciamo, lo smentiamo immediatamente! Diteci subito quello che volete, che facciamo prima."
Chissa' se Berlusconi ha visto il video. Probabilmente si, e magari ci si e' anche ispirato.
Qualche giorno fa, aveva proclamato a gran voce la nascita del suo nuovo partito. Raggiante, nel mezzo di uno dei suoi soliti colpi di teatro, dichiarava: "Oggi nasce ufficialmente un nuovo grande partito: il Partito del popolo italiano della libertà".
"Forza Italia", aggiungeva, "si sciogliera' nella nuova formazione politica" (Frase riportata anche dal sito ufficiale di Forza Italia)

I suoi alleati sono stati colti di sorpresa. Silvio vuole comandare, e' evidente, e questo li preoccupa. Ma soprattutto ha detto che vuole rinnovare la classe politica. Ovviamente nessuno ci crede, tantomeno i suoi alleati, che pero' avranno pensato: Ha detto che vuole eliminare i 'vecchi parrucconi della politica'; ha detto che la CDL e' un ectoplasma: vuoi vedere che ci lascia a casa?. Cosi', per non correre rischi lo hanno chiamato e come al solito gliene hanno dette quattro. "Non se ne parla di entrare in questo nuovo partito".

Berlusconi dapprima ha mostrato di non essere spaventato dalla defezione degli alleati. Poi deve essersi reso conto che i numeri del nuovo partito, da solo, non erano sufficienti ed ha cominciato ad allargare le alleanze, secondo la rivoluzionaria teoria del DoCoioCoio: spaziando dal centro (Democrazia Cristiana per le Autonomie) alla Destra di Storace, ed intavolando persino colloqui con Veltroni.

Evidentemente, pero', i sondaggi ed i conteggi hanno dato nuovamente esito negativo: anche in questo modo, i numeri non bastano. E cosi' Berlusconi, prendendo spunto da Benigni, ha fatto marcia indietro: Forza Italia non si scioglie piu'.
Anzi, con tenera ingenuita' ha precisato: "Io non avevo mai detto che Forza Italia si sarebbe sciolta".

Insomma, un altro Flop. Ma prima o poi trovera' il modo di racimolare voti, magari ispirandosi nuovamente a Benigni:
Elettori, insomma, votate per me! Datemi il potere! Fatemi governare per cinque anni... e vi do il 10%, toh! Votate, votate, votate!

Wednesday 28 November 2007

Coccodrillo 1, Forleo 0

Notizia di oggi.
Il procuratore generale della Cassazione, Delli Priscoli, ha avviato un'azione disciplinare contro Clementina Forleo.

Non voglio discutere dei motivi, che come sappiamo includono il fatto di aver chiesto al parlamento di poter utilizzare le intercettazioni telefoniche legate all'indagine sulla scalata Unipol, in cui si sentono Fassino, D'alema etc. fare il tifo per Consorte e tramare con lui per il successo dell'operazione.

Mi interessa di piu' sottolineare il modo in cui i giornali hanno dato risalto alla notizia.

Stamattina, tra i nuovi articoli apparsi sia sulla Repubblica.it, sia su Corriere.it, c'erano quello sulla Forleo e quello sul Coccodrillo di peluche a bordo del volo RyanAir. Nonostante quest'ultimo fosse un pezzo scopiazzatissimo, ad entrambi era stata data la stessa visibilita' sulle Home page dei due quotidiani.

Stasera, i giornali si sono resi conto dell'errore e hanno correttamente prioritizzato le notizie: la Forleo e' diventata meno di un trafiletto (invisibile - bisogna cercarlo con il Find del browser), mentre il Coccodrillo - pezzo dall'elevatissimo valore giornalistico - e' ancora in primo piano.



Insomma, Coccodrillo 1, Forleo 0.
...E l'ennesimo Flop dei nostri giornali.

Giornalisti copioni

Si parla spesso della (poca) indipendenza dei giornali e, in generale, dell'informazione. A volte i giornalisti si mettono d'accordo (vedi le intercettazioni telefoniche tra vertici Rai e Mediaset che si accordavano sul taglio da dare alle notizie).

Quando invece le notizie sono piu' "semplici", senza risvolti politici, i giornalisti non si telefonano. Si copiano.

Volete un esempio? Poco fa stavo girovagando in rete per leggere qualche notizia. Ce n'e' una curiosa, apparsa sia sul Corriere della Sera, sia su Repubblica, che parla di un Coccodrillo a bordo di un aereo RyanAir.

Il coccodrillo in questione e' un semplice peluche e la storia, per farla breve, e' che il comandante non voleva decollare con l'ingombrante peluche a bordo.
Insomma, notiziola allegra e semplice - molto lontana dalle notizie politiche che richiedono attenzione (e magari sincronizzazione) da parte dei giornalisti.

Eppure i due articoli sono uguali - la struttura della notizia e' simile ed intere frasi sono perfettamente uguali. Chi avra' copiato?

Corriere:
Il volo, bisogna dirlo, era nato male. Prima l'imbarco spostato per un ritardo tecnico. Poi un bisticcio con un passeggero che aveva piazzato una valigia davanti all'uscita di sicurezza e non voleva spostarla. Infine a sbarrare la strada del decollo è sceso in campo l'enorme coccodrillo.

Repubblica:
Il volo, bisogna dirlo, era già nato male. Prima l'imbarco era stato spostato per un ritardo tecnico. Poi si era verificato un bisticcio con un passeggero che aveva piazzato una valigia davanti all'uscita di sicurezza e non voleva spostarla. Infine, l'enorme coccodrillo.
Successivamente le frasi diventano proprio uguali:
Corriere:
Come se non bastasse un passeggero si è messo a riprendere il parapiglia con il telefonino e gli agenti lo hanno identificato.

Repubblica:
Come se non bastasse un passeggero si è messo a riprendere il parapiglia con il telefonino e gli agenti lo hanno identificato.
e anche le battute sono le stesse:
Corriere:
Per calmare tutti c'è voluta un'autorità superiore, una suora, che si è alzata, ha parlato con l'equipaggio, con gli agenti e alla fine anche con la padrona del coccodrillo che alla fine si è alzata, si è caricata in spalla l'animale ed è scesa. E l'aereo ha potuto finalmente decollare.
Repubblica:
A calmare tutti è intervenuta un'autorità superiore, una suora, che si è alzata, ha parlato con l'equipaggio e gli agenti e alla fine anche con la padrona del coccodrillo. La signora alla fine si è alzata, si è caricata in spalla l'animale ed è scesa. E l'aereo ha potuto finalmente decollare.
Corriere, Repubblica,
...che figura!

p.s.
Ho appena visto che anche La Stampa ed Il Messaggero hanno ripreso la notizia quasi allo stesso modo (stesse frasi etc.etc.)
Miracoli del copia e incolla.

Tuesday 27 November 2007

La terapia del dolore

Siamo tutti abituati ad usare medicinali quando non ci sentiamo bene. Se abbiamo mal di testa prendiamo un'Aspirina, oppure un Moment, o un Aulin.
Ognuno puo' scegliere la medicina che piu' gli fa comodo e comprarla in farmacia. Ognuno e' libero di curarsi come vuole, qualunque sia il dolore che deve fronteggiare.
E' giustissimo. Il fine della medicina deve essere quello di migliorare la vita del paziente, facendolo guarire in fretta e facendolo soffrire il meno possibile.
E cosi' lasciamo che ognuno possa comprare un antidolorifico per far passare un mal di testa. A seconda del livello di dolore, si puo' scegliere un medicinale via via piu' potente. Intuitivo: piu' mi fa male, piu' devo essere libero di utilizzare il medicinale capace di far scomparire i dolori.
Ora, il mal di testa di cui parliamo di solito dura un giorno o due. Prendo due Moment, magari ci dormo su e il giorno dopo mi sento di nuovo bene.

Immaginate pero' uno scenario diverso.
Il dolore che avete non passa. Non passa perche' e' l'effetto di una malattia, che magari non potete sconfiggere. Questo succede, per esempio, a chi e' malato di cancro.
Il dolore aumenta giorno dopo giorno. I farmaci che siete abituati ad usare non servono piu' a niente, perche' il dolore passa sopra anche a questi, per quanto potenti siano.
L'unica vostra speranza e' utilizzare farmaci ancora piu' forti, qualunque essi siano, purche' facciano effetto.

Il piu' potente di tutti e' la morfina.
Ma il vostro medico non ve ne parla. Se la chiedete, probabilmente vi dice che non potete usarla. Scoprite che potete curare liberamente il mal di testa leggero, ma vi e' vietato curare i dolori insopportabili della vostra malattia.
Sembra assurdo, eppure questa e' la situazione che viviamo in Italia.
Un italiano su 4 soffre di dolore cronico severo, eppure nel nostro paese si spendono solo 0,52 euro per persona per la fornitura di medicinali basati su oppioidi. La Germania ne spende 7,25.
L'uso pro-capite di morfina in Italia e' 5,32 grammi all'anno. In Austria e' 115,71.

Ma perche' lasciamo che i nostri malati soffrano?
Perche' la morfina e' considerata una droga, e questa parola fa paura. Fanno paura i possibili effetti collaterali di una terapia a base di oppioidi, in particolare la dipendenza.
Cosi' si preferisce far soffrire un malato piuttosto che correre il rischio di farlo diventare dipendente di una sostanza (sempre che questo avvenga, visto che la somministrazione avviene sotto controllo medico e quindi la dipendenza puo' essere tenuta sotto controllo).

"Se sappiamo che il dolore e la sofferenza possono essere alleviati e noi non facciamo nulla, noi stessi siamo dei carnefici" (Primo Levi)
Umberto Veronesi, qualche giorno fa, ha espresso chiaramente l'opinione che la terapia del dolore sia un diritto di ogni malato. La morfina è un potente antidolorifico, ha continuato, che "deve essere usato anche per una distorsione alla caviglia", uscendo dal concetto che l'immaginario collettivo ha di questa medicina solo perché "ne è stato fatto un uso improprio da chi vuole uscire dalla realtà".

Allora, perche' non ci fidiamo di un medico - che per giunta lavora quotidianamente con persone malate di cancro e conosce le loro sofferenze - e non facciamo in modo che la gente possa vivere (e morire) nel miglior modo possibile?

Monday 26 November 2007

Alcune questioni aperte...

In Italia abbiamo il vizio di dimenticare in fretta. Dimetichiamo noi, dimenticano i giornali, dimenticano i politici.
Gli episodi finiscono nel dimenticatoio e nessuno si prende mai le responsabilita' di quello che combina.

Volete qualche esempio?

1) Il Deputato Mele.
Cosimo Mele e' un deputato dell'UDC, il partito che fa della difesa dei valori della famiglia il suo grido di battaglia. E lui, sposato ed in attesa del quarto figlio, sa ovviamente bene quali siano questi valori.
Il 28 luglio 2007, infatti, Mele partecipa ad un festino erotico in un'hotel di Roma. Ospiti, due prostitute e tanta cocaina. Cosi' tanta che una delle due ragazze (Francesca Zenobi) si sente male e lui e' costretto a chiamare un ambulanza. Questo fatto fa diventare di dominio pubblico una vicenda che altrimenti sarebbe rimasta anonima.
E bravo Mele! Gli amici al bar forse gli farebbero i complimenti per questa performance. Ma non siamo al bar e ovviamente lo sputtanamento e' grande.
Mele cerca di dare la sua versione dei fatti per minimizzare l'accaduto, forse aspettandosi anche i complimenti per l'onesta' quando sostiene che di essere uscito allo scoperto per evitare speculazioni politiche a danno del partito.

"Ho parlato con il mio segretario, gli ho offerto le mie dimissioni se sono necessarie a salvaguardare il partito."
Il Partito le accoglie subito e lo scarica.
Ma questo basta? Salvaguardare un gruppo politico dimettersi da esso non e' poi cosi' difficile. Ma gli elettori? Mele non ci pensa proprio a salvaguardare le persone che l'hanno eletto per il suo grande attaccamento ai valori della famiglia. Il suo posto da deputato se lo tiene stretto - probabilmente lo stipendio gli serve per pagare i regali per farsi perdonare dalla moglie.
Risultato? Il Rocco Siffredi della bouvette e' ancora al suo posto.


2) Il senatore a vita Colombo.
Il senatore Emilio Colombo nel novembre 2003 finisce invischiato in un caso di spaccio di cocaina. Nel corso di un'indagine della Procura di Roma, viene arrestato uno spacciatore di nome Giuseppe Martello mentre sta per consegnare della droga a Montecitorio. Destinatario, secondo le prime indagini, dovrebbe essere il vice ministro Gianfranco Micciche'', che nega. Altre persone vengono arrestate, compresi due finanzieri, parte della scorta di Colombo. Pochi giorni dopo, Colombo esce allo scoperto. Alla veneranda eta' di 83 anni, sostiene di essere il destinatario di quella cocaina. "Ne faccio uso da un anno, un anno e mezzo", racconta, "per uso terapeutico". Quale sia il valore terapeutico della cocaina e' tutto da dimostrare (ci provo' Freud, alla fine del secolo scorso, diventando cocainomane a sua volta). In ogni caso, l'arzillo vecchietto non ci ha pensato proprio a dare le dimissioni. E pensare che ricopre un incarico, quello di senatore a vita, che dovrebbe fargli venire un minimo di vergogna. Il senatore Colombo e' ancora al suo posto, contribuendo ad aumentare il numero di cocainomani del nostro parlamento.
Se un cane antidroga si presenta a Montecitorio, gli va in tilt il naso, e poi si arrende (Daniele Capezzone)

3) Il senatore Selva.
Il 10 giugno 2007, il senatore Gustavo Selva e' atteso negli studi televisivi de "la7" per un'intervista in diretta. E' in ritardo, ma non si perde d'animo: si inventa un malore e si fa trasportare agli studi televisivi da un'ambulanza.
E se qualcuno ne avesse davvero avuto bisogno?
Invece di rendersi conto della stupidita' di una "furbata" del genere e stare per lo meno zitto, l'ingengoso MacGyver di Palazzo Madama se ne vanta sorridendo proprio durante la trasmissione televisiva.
Segue il solito polverone di polemiche, mentre Selva cerca di difendersi dicendo di aver avuto davvero un malore e di "non aver neppure detto che ero un senatore" (gli infermieri invece diranno: ci ha minacciati di licenziamento). Alla fine, ovviamente come da copione, Selva annuncia che presentera' le dimissioni al Senato. Fini, che evidentemente capisce l'importanza di avere in sede legislativa un uomo dotato di tanta inventiva, replica "spero che non le accettino".
Indovinate cosa succede?
Il MacGyver di Palazzo Madama e' ancora al suo posto
.

In altri paesi (per esempio, in Inghilterra) casi del genere sarebbero stati tutti i giorni sui giornali, fino a far dimettere tutti e tre.
In Italia, a parte il solito polverone iniziale, nessuno ne ha piu' parlato. Ancora una volta, un flop.

Sunday 25 November 2007

Rai, Mediaset e gli inciuci d'Italia

In Italia capita molto spesso di pensare male di qualcosa o qualcuno. La dietrologia e' uno sport nazionale. Ma e' sbagliato: la dietrologia era uno Sport. Da quando la tecnologia ci ha regalato la possibilita' di intercettare le telefonate, quello sport e' diventato una scienza. Ormai e' stato verificato con certezza quasi matematica che "a pensar male si commette peccato ma spesso ci si azzecca".

Questa volta le intercettazioni telefoniche hanno confermato quello che in molti pensavano a proposito della televisione e della concorrenza tra i poli televisivi.
Vertici Mediaset sono stati pizzicati mentre discutevano di programmazione e controprogrammazione con vertici Rai.
Alla faccia della concorrenza.

E' urgente che ci sia una riforma del sistema televisivo. Dobbiamo allontanarci dal duopolio attuale (che, viste le ultime notizie, sembra piu' essere un monopolio). E' necessario che nuovi imprenditori entrino nel settore, in modo da aumentare la concorrenza e l'offerta. La concorrenza stessa fara' in modo che ci sia piu' controllo sul mercato e che inciuci del genere non si ripetano.

Cosa possiamo fare?
1) Impedire che uno stesso soggetto possieda piu' di una televisione (per lo meno nello spettro in chiaro).
2) Abolire il canone televisivo un vero e proprio furto soprattutto considerando la qualita' dei programmi che la tv pubblica produce. Con gli stessi soldi ognuno di noi potrebbe sottoscrivere pacchetti nelle tv a pagamento e vedere davvero programmi di qualita'.
3) Privatizzare immediatamente la Rai.

Invece, con il solito Flop italiano, cosa succedera'?
1) Berlusconi affermera' che rinunciare alle sue televisioni comportera' un danno per il paese ed una perdita di posti di lavoro. Entrambe false: I posti di lavoro verranno mantenuti dai nuovi entranti. Inoltre, se canale 5 non produrra' piu' lo show del bagaglino sara' una perdita per il paese?
2) I partiti politici sosterranno l'importanza della RAI come servizio pubblico. Diranno che il fine e' mantenere una qualita' elevata (altrimenti programmi come l'isola dei famosi non ci sarebbero, sai che perdita), ma ovviamente il vero motivo e' che la Rai gli serve per muovere l'informazione e pilotare l'opinione pubblica.
3) Verra' promulgata una legge contro le intercettazioni telefoniche, cosi' politici, manager e furbetti del quartierino potranno continuare a fare le loro telefonate e parlare in pace senza che l'Italia sappia mai quello che si sono detti.

Friday 23 November 2007

La professoressa va a Berlino


Viene quasi nostalgia a tornare indietro con la memoria ai film di Lino Banfi e Alvaro Vitali, quelli in cui la professoressa di turno (Gloria Guida, Edwige Fenech, Lilli Carati etc) finiva immancabilmente per spogliarsi e far ingrifare Lino Banfi, Pierino e soci. Quanti brufoli ci sono venuti a guardare quei film?

La professoressa di cui si parla oggi, Anna Ciriani (in arte MadameWeb), e' stata filmata mentre girava nuda a Berlino. Il video e' finito in rete e la professoressa e' stata sospesa dalla scuola in cui insegnava.

"i suoi comportamenti tenuti fuori dalla sede scolastica sono risultati gravi e in contrasto con l'azione educativa"
Nel video in effetti la Prof se ne va in giro nuda per le strade di Berlino, per poi recarsi alla fiera dell'Eros, dove si fa fotografare e toccare quasi dappertutto (dico quasi perche' il pancreas e' rimasto escluso).
Il provveditore ha sospeso l'insegnante, che adesso non puo' insegnare a scuola, anche se di sicuro ricevera' un boom di richieste di lezioni private.

Non abbiamo modo di sapere quale fosse la preparazione della prof e la sua bravura nello spiegare la sua materia. Di sicuro, sappiamo che e' capace di tenere viva l'attenzione della classe.
Di fatto, pero', e' stata espulsa per comportamenti personali tenuti al di fuori della scuola e che non costituiscono reato. Sarebbe diverso se nel tempo libero facesse rapine in banca o truffasse la gente spacciandosi per maga tipo Wanna Marchi e Do Nascimento.
Non si capisce bene perche' la sua vita privata (non proprio tanto privata) debba ripercuotersi sulla qualita' del suo insegnamento.

Gli insegnanti dovrebbero essere giudicati periodicamente sulla base di come insegnano e come si comportano in classe, non fuori. Ma questo ovviamente in Italia non si fa. Cosi' il provveditore si interessa della prof che si spoglia, mentre nel resto della scuola insegnanti vecchi quanto il loro modo di insegnare continuano indisturbati a fare (male) il loro lavoro.

Se vogliamo occuparci di quello che i ragazzi possono imparare, non e' meglio se ci dedichiamo principalmente a quello che gli insegnanti combinano a scuola anziche' fuori?

Thursday 22 November 2007

I Savoia insistono

I Savoia insistono. Non hanno intenzione di ritirare la loro assurda richiesta di risarcimento danni nei confronti dell'Italia.
Ovviamente nessuno di loro si dichiara interessato ai soldi. D'altra parte, hanno chiesto solo un rimborso simbolico: 260 milioni di euro, spiccioli.

Quei soldi a me non interessano, andranno alla Fondazione Savoia per aiutare gli italiani che ne hanno bisogno (Emanuele Filiberto di Savoia)
In pratica lo fanno a fin di bene. Prendono 260 milioni agli italiani per ridarli agli italiani. Niente male come buona azione. Grazie Savoia, ma i nostri politici sanno inventare benissimo da soli dei modi assurdi per spendere i soldi. Non abbiamo bisogno di suggerimenti.

Comunque qui corriamo un rischio. In questo paese in cui la "certezza del diritto" si applica piu' al tennis che alla legge, non si puo' mai essere sicuri di niente. Magari tra le pieghe della legge riusciranno anche a spuntarla. Per questo mi trovo d'accordo con Calderoli (chi l'avrebbe mai detto!) che oggi ha presentato un Disegno di Legge Costituzionale per abrogare la norma che ha consentito ai Savoia di tornare in Italia.
Appare evidente la necessita' di abrogare la legge costituzionale 23 ottobre 2002, n.1, facendo cosi' rivivere gli effetti dei commi 1' e 2' della disposizione transitoria in oggetto, prima che in sede giudiziaria, qualcuno, in cerca di notorieta', possa dare loro ragione. (Roberto Calderoli)
Meglio mandarli a casa subito. Tra l'altro, purtroppo la legge non consente al giudice di esaminare la richiesta di risarcimento e rispondere con una pernacchia, quindi che gusto c'e' a far andare avanti il processo?
Togliamoci il pensiero e sbattiamoli fuori adesso. Non sentiremo la mancanza loro e dei nostri 260 milioni.

Wednesday 21 November 2007

In Inghilterra e' scoppiato uno scandalo.
L'HMRC, l'ufficio delle entrate, ha perso i dati fiscali di 25 milioni di contribuenti. Questi dati includono National Insurance Number, dettagli sui figli e sui partner, numeri di conto corrente bancario, dettagli sul percepimento di assegni per i figli.

I dati sono stati persi in modo abbastanza sciocco. Un giovane impiegato ha masterizzato due CD con i dati e li ha spediti con un corriere espresso (un normale TNT, anziche' l'usuale corriere certificato). I dischi non sono mai arrivati, e il corriere espresso non trova traccia della spedizione. Il governo viene avvisato di questa scomparsa il 10 novembre, circa 3 settimane dopo la scomparsa, e ne da pubblica comunicazione dieci giorni dopo.

Ammesso che i CD siano finiti nelle mani sbagliate, il rischio che si corre e' quello del furto di identita' (anche se difficile) e la divulgazione di dati personali.

Qui in Inghilterra si e' sollevato un polverone. Il governo ha ammesso la negligenza e chiesto pubblicamente scusa, anche per il ritardo nel diffondere la notizia, mentre il responsabile dell'HMRC ha dato le dimissioni.

Pensiamoci un attimo. Un impiegato giovane commette un errore. Il manager a capo dell'organizzazione se ne assume la piena responsabilita' e si dimette. E' la regola della responsabilita' oggettiva: chi e' a capo di un'azienda ha la responsabilita' sul suo operato, anche se si tratta di un errore, per giunta commesso da altri.

Ora facciamo un confronto con qualcosa di simile accaduto da noi. La Banca Popolare di Lodi (Amministratore Delegato: Fiorani) nel 2005 chiede a Bankitalia l'autorizzazione ad un'offerta pubblica di Acquisto sul gruppo Antonveneta.
Durante le valutazioni, i tecnici di Bankitalia scoprono un buco di 1,5-2 miliardi di Euro e danno parere negativo. Fazio invece interviene personalmente, modificando il parere dei suoi tecnici e dando l'OK all'operazione.
Di li a poco, indagini ed intercettazioni telefoniche chiariranno che Fazio e Fiorani sono in combutta per portare in porto l'affare.

Fazio, direttamente responsabile di quell'avvenimento e smascherato dalle registrazioni, non solo non si dimette, ma spiega l'accaduto con la volonta' di mantenere l'italianita' della banca. Non solo non chiede scusa e non si sente pentito: e' orgoglioso di aver violato la legge per il bene dell'Italia.

Dal mondo politico arrivano pressioni enormi affinche' si dimetta, permettendo per lo meno di ridare un po' di lustro alla poltrona che ricopre e al paese che gli paga lo stipendio (sbeffeggiato per l'ennesima volta da tutta l'Europa). Addirittura un comico, Beppe Grillo, compra una pagina pubblicitaria su La Repubblica per scrivere "Fazio, vattene".

Il 19 dicembre 2005 Fazio, pressato da ogni lato, finalmente ha un momento di vergogna e consegna le dimissioni. Era indagato dai primi da quasi cinque mesi.

Tuesday 20 November 2007

I Savoia denunciano l'Italia

Nel 2002 i Savoia sono rientrati in Italia.
Erano stati espulsi nel 1946 per le note vicende storiche (niente di importante: avevano solo consegnato il nostro paese ad un dittatore, lasciato che questi ci portasse in una guerra pazza e sanguinosa, volatilizzandosi nel momento in cui le cose si facevano difficili).

Hanno giurato fedelta' alla costituzione, ma decisamente non erano convinti.
Sono disposto a giurare fedeltà alla Costituzione della Repubblica anche pubblicamente, se proprio lo devo fare. (Vittorio Emanuele, 2000)
Era evidente che stessero meditando vendetta. Come fare, come non fare, ad un certo punto si sono guardati intorno e deve essergli venuta un'illuminazione.

Non siamo piu' in Svizzera, qui se facciamo qualche colpo di testa non ci prendono mica a calci nel sedere. Questa e' l'Italia! Guardiamoci intorno: Mastella fa il ministro di Grazia e Giustizia, Berlusconi e' ancora libero, Moggi da lezioni di etica sportiva all'universita'. Qui puo' succedere di tutto!


Ci hanno pensato su per un po'. Di cose di dubbia intelligenza ne hanno dette tante ed, essendo persone di classe, non volevano abbassare la media. Cosi' gli e' venuta l'idea, la piu' geniale di tutte: citiamo l'Italia per danni.
Ci hanno espulso senza che avessimo colpe, solo perche' la nostra famiglia ha distrutto un paese e privato qualche milione di italiani della possibilita' di conoscere i propri nonni, morti da qualche parte in Russia o sull'appennino. E' modo di fare questo? Ci sentiamo offesi e risentiti! E' ingiusto, e' contro la Convenzione dei Diritti dell'Uomo (anche se noi in realta' siamo Re, mica uomini come gli altri...vabbe', questo meglio non dirlo che magari ci stanno intercettando e facciamo la solita figuraccia).

E cosi' hanno chiesto un risarcimento di 260 milioni di Euro.

Adesso sara' interessate vedere cosa succedera'. Siamo in uno stato di (lento) diritto, e ci sara' un giudice che dovra' perdere tempo ad esaminare la causa, a cercare di non ridere e a tradurre in bella copia la sentenza "ma siete fuori?!?".

Comunque sono contento. I Savoia ancora una volta tracciano la strada per il futuro del nostro paese. Avanti, Savoia! E' giusto che ognuno si senta autorizzato a denunciare chiunque e chiedere risarcimenti per qualunque cosa, senza preconcetti.

Io, per esempio, voglio citare per danni Babbo Natale, perche' quando quella volta non mi ha portato il trenino che avevo chiesto mi ha arrecato un danno biologico enorme, impedendomi tra l'altro di sviluppare la carriera da ferroviere tanto cara alla mia famiglia.
Mi aspetto che in tanti facciano la stessa cosa. E' ora di prendersi delle rivincite. Emilio Fede potra' denunciare Berlusconi per avergli fatto venire la lingua marrone.
Cecchi Paone potra' querelare Costantino per avergli fatto venire i brufoli.
E voi, chi volete denunciare?

5 ragioni per sostituire l'attuale classe politica

1) Inaffidabili
Tutti i politici, prima delle elezioni, si ritrovano ad esporre i punti del loro programma. Spiegano cosa vorrebbero fare,perche', fanno promesse, dando per scontato il raggiungimento degli obiettivi. Ma e' davvero cosi'? Nessuno fa mai un bilancio dell'operato dei partiti per verificare se effettivamente abbiano realizzato cio' che avevano promesso. Berlusconi ando' in TV a firmare il "contratto con gli italiani". Un'ottima iniziativa (anche dal punto di vista del marketing) con cui si impegno' a realizzare una serie di punti, in cui credeva cosi' tanto da promettere di non ricandidarsi se non fosse riuscito a realizzarne almeno 4 su 5. Ovviamente non li ha realizzati (lo stesso stratega americano che gli aveva suggerito di usare il "contratto" lo critico' dicendo che si era impegnato cosi' poco da aver svilito l'idea stessa di quel contratto). Ovviamente, come sappiamo bene, Berlusconi non ci ha pensato proprio a non ricandidarsi e anzi ha appena fondato un nuovo(?) partito.
Dall'altra parte non va tanto meglio. La sinistra ha presentato un programma politico di quasi 300 pagine - sufficientemente lungo da sembare valido e sufficientemente noioso da non essere letto (e rivalutato). Anche in questo caso, un'altra efficace strategia di marketing. Anche in questo caso, risultati alla mano, un'altro flop. Di questa classe politica non possiamo fidarci per niente.

2) Vecchi
Guardiamoci intorno. Nel resto dell'Europa, i policiti sono "giovani". Non solo in termini di eta' anagrafica (Sarkozy ha poco piu' di 50 anni, Gordon Brown ne ha 56 etc) quanto soprattutto in termini di voglia di fare, dinamismo, energia. Adesso guardiamo i nostri. Berlusconi ha passato i 70 - ed e' di gran lunga il piu' dinamico del gruppo, se non altro per il suo passato imprenditoriale (o e' per il fatto che suonava sulla navi?). Di Prodi non vale nemmeno la pena di ricordare l'eta', ma solo che Beppe Grillo lo ha ribattezzato Valium. Andreotti e' in parlamento dai tempi dell'assemblea costituente, ovvero da piu' di 50 anni. Se i nostri leader sono vecchi, non potranno fare altro che riproporre un vecchio modo di governare, con vecchi schemi e vecchie priorita'.

3) Inefficaci
I nostri politici soffrono di "poltronite". Si attaccano alle loro poltrone come - e peggio - delle cozze su uno scoglio. Se voi foste tanto preoccupati della vostra sorte, della vostra poltrona, del vostro posto da ministro che vi da visibilita' e potere, come passereste il vostro tempo? Risposta facile: come fanno i nostri ministri. Partecipereste a mostre, seminari e convegni, fareste presenza in tutti i posti in cui e' possibile farsi notare, cerchereste di apparire su giornali e telegiornali. Insomma fareste continuamente marketing di voi stessi per cercare di rimanere dove siete. I nostri politici fanno esattamente questo. Tra dire, fare, baciare, lettera e testamento, i politici fanno il "dire" anziche' il fare. E l'italia fa testamento.

4) Troppi
Il nostro parlamento e' composto da 630 deputati e 315 senatori. Numeri elevati che avevano forse ragione d'essere solo in passato, quando si voleva garantire un approccio lento e savio alla formulazione delle leggi dopo anni di fascismo, dittatura, leggi decise dal singolo.
Oggi, a 50 anni di distanza, questa regola non vale piu'. Con tutte queste teste da mettere d'accordo, il parlamento e' lento ed inefficace. L'assenteismo alla Camera ed al Senato e' elevato, e forse questo e' il motivo per cui e' importante che i parlamentari siano in tanti: cosi' riescono a darsi il cambio in parlamento. Ma cosa li teniamo a fare quasi mille parlementari (piu' il rispettivo entourage)? Ci costano un sacco di soldi e - considerata l'italica tendenza a voler dire la propria - ostacolano e rallentano l'iter delle leggi. Inoltre, la maggior parte dell'azione legislativa e' svolta da commissioni parlamentari, che propongono testi e norme che i parlamentari si limitano ad approvare o emendare. Ancora una volta: abbiamo davvero bisogno di tutta questa gente?

5) Avidi
Questa davvero non credo di doverla spiegare. I nostri policiti vogliono il potere. Vogliono farsi vedere in TV, dire la propria, essere l'ago della bilancia per le sorti di un governo. Gli interessi privati (propri o delle persone a loro vicine) sono importanti quanto quelli della nazione. I favori ed il clientelismo fanno parte della giornata tipo. La telefonata per aiutare l'amico e' inserita in agenda cosi' come gli appuntamenti istituzionali - ma probabilmente queste sono piu' in basso in ordine di priorita'. L'interesse per scalate bancarie e per le sorti dei mercati finanziari e' legata piu' al tornaconto personale ("ho aiutato questo imprenditore, ora finanziera' la mia campagna elettorale") che al reale interesse per lo sviluppo del paese. Potrei andare avanti per ore...ma non c'e' bisogno che lo faccia, vero?

Un paio di note prima di finire:
a) di ragioni per sostituire la nostra classe politica ce ne sarebbero ben piu' di 5, ma non posso mica scrivere un post di 400 pagine!
b) credo ancora che ci sia qualcuno che faccia questo lavoro con impegno e passione. Diciamo che l'1% dei politici non rientra in questa lista. Avro' esagerato con la percentuale?

Sunday 18 November 2007

Berlusconi fonda il suo nuovo partito: la DC.

Nonostante abbia strillato (e continui a strillare) ai quattro venti che la prima repubblica e' finita grazie al suo partito, in passato Berlusconi ha spesso riesumato vecchi cadaveri della Democrazia Cristiana, candidandoli tra le sue fila.
Oggi ha chiuso il cerchio: ha annunciato la creazione del suo nuovo partito: il "Partito del Popolo". Ma non e' solo il nome del partito ad avvicinarlo alla vecchia DC. Berlusconi infatti ha immediatamente mostrato una classica ambivalenza democristiana, aprendo la porta a discussioni con entrambi gli schieramenti, compresa quella stessa maggioranza da lui tanto criticata fino a ieri.

«Se l'altra parte avanzerà proposte o dirà sì a nostre proposte, saremo lieti di trovare per il nostro Paese una direzione di svolta che assicuri la democrazia, lo sviluppo e la libertà» (fonte: Corriere della Sera)
A questo punto rimane solo da capire se rispolverera' anche lo scudo crociato o se adottera' l'usuale strategia italiana: lasciare tutto come prima, ma cambiare il simbolo.