Tuesday 27 November 2007

La terapia del dolore

Siamo tutti abituati ad usare medicinali quando non ci sentiamo bene. Se abbiamo mal di testa prendiamo un'Aspirina, oppure un Moment, o un Aulin.
Ognuno puo' scegliere la medicina che piu' gli fa comodo e comprarla in farmacia. Ognuno e' libero di curarsi come vuole, qualunque sia il dolore che deve fronteggiare.
E' giustissimo. Il fine della medicina deve essere quello di migliorare la vita del paziente, facendolo guarire in fretta e facendolo soffrire il meno possibile.
E cosi' lasciamo che ognuno possa comprare un antidolorifico per far passare un mal di testa. A seconda del livello di dolore, si puo' scegliere un medicinale via via piu' potente. Intuitivo: piu' mi fa male, piu' devo essere libero di utilizzare il medicinale capace di far scomparire i dolori.
Ora, il mal di testa di cui parliamo di solito dura un giorno o due. Prendo due Moment, magari ci dormo su e il giorno dopo mi sento di nuovo bene.

Immaginate pero' uno scenario diverso.
Il dolore che avete non passa. Non passa perche' e' l'effetto di una malattia, che magari non potete sconfiggere. Questo succede, per esempio, a chi e' malato di cancro.
Il dolore aumenta giorno dopo giorno. I farmaci che siete abituati ad usare non servono piu' a niente, perche' il dolore passa sopra anche a questi, per quanto potenti siano.
L'unica vostra speranza e' utilizzare farmaci ancora piu' forti, qualunque essi siano, purche' facciano effetto.

Il piu' potente di tutti e' la morfina.
Ma il vostro medico non ve ne parla. Se la chiedete, probabilmente vi dice che non potete usarla. Scoprite che potete curare liberamente il mal di testa leggero, ma vi e' vietato curare i dolori insopportabili della vostra malattia.
Sembra assurdo, eppure questa e' la situazione che viviamo in Italia.
Un italiano su 4 soffre di dolore cronico severo, eppure nel nostro paese si spendono solo 0,52 euro per persona per la fornitura di medicinali basati su oppioidi. La Germania ne spende 7,25.
L'uso pro-capite di morfina in Italia e' 5,32 grammi all'anno. In Austria e' 115,71.

Ma perche' lasciamo che i nostri malati soffrano?
Perche' la morfina e' considerata una droga, e questa parola fa paura. Fanno paura i possibili effetti collaterali di una terapia a base di oppioidi, in particolare la dipendenza.
Cosi' si preferisce far soffrire un malato piuttosto che correre il rischio di farlo diventare dipendente di una sostanza (sempre che questo avvenga, visto che la somministrazione avviene sotto controllo medico e quindi la dipendenza puo' essere tenuta sotto controllo).

"Se sappiamo che il dolore e la sofferenza possono essere alleviati e noi non facciamo nulla, noi stessi siamo dei carnefici" (Primo Levi)
Umberto Veronesi, qualche giorno fa, ha espresso chiaramente l'opinione che la terapia del dolore sia un diritto di ogni malato. La morfina è un potente antidolorifico, ha continuato, che "deve essere usato anche per una distorsione alla caviglia", uscendo dal concetto che l'immaginario collettivo ha di questa medicina solo perché "ne è stato fatto un uso improprio da chi vuole uscire dalla realtà".

Allora, perche' non ci fidiamo di un medico - che per giunta lavora quotidianamente con persone malate di cancro e conosce le loro sofferenze - e non facciamo in modo che la gente possa vivere (e morire) nel miglior modo possibile?

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