Saturday 17 October 2009

Le stravaganze del giudice Mesiano

Non ne potevamo piu' di sospetti di televisioni e giornalisti asserviti al potere. Finalmente si vedono in giro dei veri servizi giornalistici!

Claudio Brachino, a Mattino 5, ha mandato in onda un reportage di rara profondita' giornalistica: le stravaganze del giudice Mesiano.

Finalmente si vede un servizio che va a fondo nella faccenda, descrivendo le stravaganze del giudice che ha appena condannato Mediaset a risarcire 750 milioni di euro a De Benedetti per l'affare Mondadori.

AH! Che soddisfazione nel vedere qualcuno che sa ancora fare il suo mestiere di giornalista!

Ed ecco infatti che parte il servizio. Mesiano viene seguito mentre va dal barbiere; la telecamera impietosa lo sorprende anche mentre aspetta il suo turno, pensate un po', fumando una sigaretta. Stravagante, eh?

Ma non finisce qui, perche' il giudice viene anche seguito mentre si ferma su una panchina del parco e, ignaro di essere spiato, mostra impunemente i suoi calzini turchese, "di quelli che, in tribunale, non e' proprio il caso di indossare", dice la 'giornalista'! Che stravaganza! E che scoop giornalistico!

D'altra parte, Berlusconi lo aveva gia' detto, a margine del procedimento affidato proprio a Mesiano: "C'e' un'azione in corso affidata ad un giudice su cui ne vedremo delle belle".

I suoi giornalisti/servi si sono subito messi all'opera, ma evidentemente non hanno trovato di meglio (o di peggio) da mostrare su Mesiano se non i suoi calzini e le sue sigarette.
Il servizio che ne e' venuto fuori era ridicolo anche per Antonio Ricci, patron di Striscia la notizia:

Quella roba lì? E che cos’era? Sembrava una cosa ridicola, una cosa che nemmeno una mente demenziale può concepire…

Persino un insospettabile, Emilio Fede, ha rifiutato di trasmettere il servizio, che pure gli era stato proposto. Clemente Mimun, lo ha trasmesso, ma senza audio e solo come sottofondo di immagini ad un altro servizio.

Al di la' del ridicolo di cui si sono coperti questi sedicenti giornalisti (Brachino in testa) c'e' una cosa piu' seria da notare: quando il padrone chiama, i servi rispondono. E questo, oltre ad essere un "pestaggio mediatico" e' soprattutto un "avvertimento mediatico".

Supponiamo che un giudice di uno dei futuri processi a Berlusconi, abbia qualche "scheletro" nell'armadio, o semplicemente qualcosa che non voglia far sapere. Non deve essere nulla di illegale, ovviamente. Un giudice potrebbe essere gay, per esempio, ma non avere piacere che si sappia in giro.
Quando sara' il momento di giudicare Berlusconi, sara' in grado di farlo serenamente, o avra' paura che le televisioni parleranno di lui e diffonderanno i suoi 'segreti'?

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