Friday 30 October 2009

Altri politici nel giro dei trans?

Dilaga lo scandalo Trans. Dopo le dimissioni di 'Marrizzo' Marrazzo e l'arresto dei 4 carabinieri che lo ricattavano, la faccenda e' tutt'altro che chiusa.

Diversi trans hanno affermato di avere clienti facoltosi e molto noti, ai livelli di Marrazzo. Il terrore probabilmente dilaga in parlamento, visto che si e' anche sparsa la voce che ci siano in giro altri video rubati a personaggi politici.

E' immediatamente partito il toto-trans. Le voci si rincorrono, in una sorta di lancio di accuse da una parte all'altra che rimane pura speculazione. Ormai basta il minimo sospetto per finire sui giornali. Maurizio Gasparri e' stato chiamato in causa per essere stato fermato da una pattuglia di carabinieri (nel 1996!) in una zona frequentata da trans. Gasparri ha precisato di aver subito un normale controllo mentre passava da quella zona per andare ad un appuntamento e francamente pare una motivazione piu' che plausibile. Inoltre, quale trans avrebbe il coraggio di andare con Gasparri?! I giornali non dovrebbero nemmeno dare troppo peso a questa (non) notizia, ma evidentemente l'occasione e' troppo ghiotta per farsela scappare. E pensare che nel nostro paese di motivi per gridare allo scandalo ce ne sarebbero ben altri...

Staremo a vedere cosa succede. Di sicuro non c'e' da stupirsi che alcuni dei nostri parlamentari siano attirati dai trans. Vladimir Luxuria ha raccontato che ci fu qualche collega che ci provo' con lei mentre era parlamentare. Inoltre, anche una semplice e grossolana valutazione statistica ci potrebbe dire che su un campione di 1000 persone (i nostri parlamentari), probabilmente c'e' qualcuno gay, qualcuno etero, qualcuno cattolico, qualcuno ateo, qualcuno astemio, qualcuno che si droga etc. E, ovviamente, qualcuno a cui piacciono i trans.

Wednesday 28 October 2009

La moglie resta, Marrazzo va in convento

L'ex governatore Marrapo incassa una piccola(grande) vittoria in questo periodaccio: sua moglie, Roberta Serduz, ha deciso di rimanere con lui.


In questi giorni si sono sprecati elogi verso la giornalista di RaiTre, decisamente la piu' grande vittima di questo scandalo. Ieri sera, persino Bruno Vespa ha inviato i suoi complimenti a questa donna che, nonostante tutto, non ha abbandonato il marito, ma anzi ha scelto con forza di rimanere con lui. (Capito, Veronica?)

Ieri la Serduz era gia' nuovamente al lavoro, come moderatore di un dibattito di un'associazione di donne.
E' evidente che e' una donna forte, grintosa, determinata. Proprio il tipo di donna che piace a Marrazzo: una donna con le palle.

Lui, Marrazzo, nel frattempo si e' dimesso da governatore con una lettera in cui spiega che ha provato una sofferenza estrema. Non e' ben chiaro se si riferisse allo scandalo o alla sua esperienza con il trans.

Per allontanarsi dai riflettori e per ristabilirsi, ha deciso di chiudersi in un convento. I soliti malpensanti sarebbero scettici sulla scelta del posto: sarebbe un po' come un alcolista che andasse a disintossicarsi in un negozio di liquori.

Nel frattempo, la procura continua ad indagare. Pare ci siano altri due video con altrettanti personaggi noti...

Monday 26 October 2009

Caso Marrazzo, tutti i protagonisti

Ecco, uno per uno, i protagonisti dello scandalo che ha distrutto la carriera politica del Governatore del Lazio, Piero Marrazzo.
(e, molto probabilmente, anche il suo matrimonio).
Piero Marrazzo
Aveva sostituito Lubrano a Mi Manda RaiTre, con grande successo. Il pubblico lo vedeva serio, agguerrito e determinato mentre prendeva le loro difese contro i soprusi. Quando pero' si e' trattato di difendere se stesso da un sopruso, Marrazzo ha penosamente vacillato. Comprensibile, da punto di vista umano, ma decisamente inaccettabile da un punto di vista politico. La sua carriera di governatore del lazio di conclude con il dubbio, legittimo, di quanti favori abbia concesso ai suoi ricattatori.


Roberta Serdoz
Roberta Serdoz, la moglie di Piero Marrazzo. E' forse la piu' grande vittima di questo scandalo. Ignara delle abitudini del marito, le e' toccato doverne dare la notizia, appena uscita, mentre conduceva linea notte, su Raitre. Anche in quel momento si e' fidata del marito, che l'aveva chiamata pochi istanti prima per preannunciarle l'arrivo di quella notizia. "E' una bufala" le ha detto lui, e lei ci ha creduto a tal punto da rispondergli "te l'avevo detto che la campagna elettorale sarebbe stata avvelenata, dovevi aspettartelo". Un paio di giorni dopo, il marito le avrebbe confessato in lacrime anni di tradimenti.
(altre foto di Roberta Serdoz)

Brenda
Il primo trans a farsi fotografare dai giornalisti e' Brenda, brasiliana. Parla di Marrazzo come una persona ben conosciuta nel mondo dei trans:

Quando lo vedono passare i trans si tirano su le tette per essere scelte: lui paga molto, molto bene. Ci sono "ragazze" come Natalì che ci hanno fatto una fortuna, decine di migliaia di euro.
Brenda potrebbe essere coinvolta in un secondo filmato, che vedrebbe protagonisti lei, Marrazzo ed un altro transessuale di nome Michelle. Almeno secondo quanto racconta Natalie.
(altre foto del trans brenda)


Natalie.
E' la preferita di Marrazzo, ed e' il trans brasiliano che compare con lui nel video usato dai carabinieri per ricattarlo. Natalie ammette, poi nega, poi ammette nuovamente. Ma tanto non fa differenza, perche' Marrazzo comunque ha gia' raccontato di quella che lui ha definito "una mia debolezza". Con la scoperta del segreto, Natalie perde un cliente generoso ed un bel po' di ricavi: Marrazzo pagava circa 3000 euro a prestazione. Natalie ha dichiarato di conoscere Marrazzo da 7 anni.
(altre foto del trans Natalie)
(Post collegati: le balle di Marrazzo)

Altre notizie sul caso Marrazzo...

Non si placa la pioggia di notizie, indiscrezioni e mezze verita' legate al caso Marrazzo.
In realta' dai documenti trapelati finora si fa anche un po' fatica a capire come stia realmente la situazione.

Nei giorni scorsi si sono aggiunte altre notizie:
Solidarieta' tra colleghi
Berlusconi avrebbe avvertito Marrazzo della presenza di un video contro di lui. Berlusconi ne era a conoscenza perche' era stato offerto al settimanale Chi. Durante la telefonata, Berlusconi avrebbe assicurato Marrazzo che nessuno dei suoi giornali avrebbe acquistato e/o pubblicato il video.

La lingua piu' marrone dell'editoria
Alfonso Signorini si e' affrettato a precisare che la decisione di non acquistare il video e' stata sua e non di Berlusconi. Precisazione quasi inutile, visto che Signorini e' ben conosciuto per essere un giornalista onesto, serio ed autonomo. Non come ritengono certi malpensanti, che sostengono che il suo potere decisionale non vada oltre quello di decidere quali foto di culi mostrare sul suo giornale.

Il Presidente Marrapo.
Brenda, uno dei trans coinvolti, ha dichiarato "Quando lo vedono passare i trans si tirano su le tette per essere scelte: lui paga molto, molto bene". Altri trans hanno rilasciato ulteriori dichiarazioni, aggiungendo che Marrazzo frequentava abitualmente transessuali, tanto da arrivare a due incontri erotici a settimana. Qualcuno ha addirittura riportato che ne stipendiasse uno. Visti i prezzi delle prestazioni, la domanda nasce spontanea: ma quanto cazzo guadagnava Marrazzo?

Tutti gli uomini del presidente
Natalie, Brenda, Michelle. Sono tanti i trans frequentati da Marrazzo. Piano piano stanno iniziando a sbucare le loro foto, a documentare i gusti del governatore del Lazio.

Sorridi, sei su candid camera
A parte il primo video, quello girato dai carabinieri con un telefonino e della durata di un paio di minuti, esisterebbe un secondo video, piu' lungo, girato in un'altra occasione. In questo caso, Marrazzo sarebbe ripreso con due transessuali (Brenda e Michelle, secondo Natalie). Brenda nega, Michelle non si trova, quindi non si puo' sapere dove stia la verita'. La procura indaga. Si puo' dire comunque che Marrazzo, pur avendo lasciato la rai, non abbia lasciato del tutto il video.

Non si vedono i colpevoli
Purtroppo i grandi assenti di questa vicenda, come al solito, sono i colpevoli. Nessuno sa che faccia abbiano questi 4 carabinieri.

Sunday 25 October 2009

Caso Marrazzo, le vittime pagano di piu'

Piero Marrazzo, travolto dallo scandalo di quella che lui ha definito una debolezza privata (eufemismo per dire che gli piace andare con i trans) ha dovuto mettere la parola fine alla sua carriera politica.

Marrazzo e' stato colpito duramente da questo scandalo - purtroppo in Italia pagano le vittime, ai carnefici va spesso meglio.

Mentre nessuno parla dei 4 vergognosi carabinieri che cercavano di ricattarlo, c'e' un'altra vittima di questa vicenda: la moglie di Marrazzo, Roberta Serdoz, cui e' cascato il mondo addosso da un momento all'altro. La povera Serdoz ha addirittura dovuto condurre la puntata di linea notte, il telegiornale di Raitre, e dare la notizia fresca di suo marito ricattato per la storia del trans.

Deve essere parecchio pesante per la Serdoz, sposata con Marrazzo da 4 anni, visto che il trans Natalie, quella che era con lui la sera del fattaccio, ha dichiarato di conoscere Marrazzo da 7 anni.

Nell'ambiente dei trans, Marrazzo era conosciuto come un signore distinto che pagava molto bene (3000 euro!).
In una intervista riportata da affaritaliani.it Luana, trans che lavora sulla Cassia (mai nome di strada fu piu' appropriato!) racconta:

Quando lo vedono passare i trans si tirano su le tette per essere scelte: lui paga molto, molto bene. Ci sono "ragazze" come Natalì che ci hanno fatto una fortuna, decine di migliaia di euro.
E poi aggiunge:
Natalie è la sua preferita, ma stava spesso anche con Brenda, una tipa grande e grossa che chiamiamo la Brendona e che da un pezzo andava in giro a dire che cercava di vendere un video compromettente ma non trovava nessuno che lo comprasse. Una vera stronza: questa è estorsione, mi sa che con questo caos è scappata.

In realta' Brenda non e' scappata, ed e' stata anzi fotografata dei reporter:



Brenda (altre foto qui e qui) ha precisato di non essere mai stata con Marrazzo, nonostante Natalie la accusi di essere stata anche ripresa con lui in un altro video.


Post collegati:
Guarda chi sono i protagonisti dello scandalo, compesi Brenda, Natalie, etc...
E poi, rimanendo in tema prostitute, come dimenticarsi del mitico Onorevole Mele, il Rocco Siffredi di Montecitorio?

Saturday 24 October 2009

Boom di ascolti per Marrazzo


Boom di ascolti per Piero Marrazzo, che nemmeno quando conduceva Mi manda Raitre godeva di tanta visibilita'.

Sicuramente non pensava che la sua campagna elettorale gli avrebbe dato questa popolarita'.
Visto il clamore che sta suscitando, non e' nemmeno necessario dilungarsi sulla descrizione della vicenda: il governatore del Lazio, Piero Marrazzo, e' stato ricattato da alcuni Carabinieri in possesso di un video compromettente. I Carabinieri sono stati arrestati, ma la fuga di notizie ha fatto scoprire cosa ci fosse nel video: Marrazzo con un trans.

(leggete i documenti dei giudici pubblicati dal giornale, se avete voglia)

E' una brutta botta per Marrazzo. Lui prima nega, poi ci ride su, poi nega di nuovo..insomma, e' nel pallone. Anzi, e' in trans. Infine si decide ed ammette "e' vero, e' una mia debolezza privata".

Chissa' come gongola Berlusconi. Lui e' andato con prostitue, minorenni, ma Marrazzo e' andato con un trans.
In un paese come il nostro, il paese del "Non e' vero, non l'ho fatto, giuro, ok va bene l'ho fatto, ma tanto tu hai fatto di peggio" questo riporta purtroppo in pareggio i due schieramenti. Palla al centro e si ricomincia.

Onestamente mi interessa ben poco di come Marrazzo passi il suo tempo libero e di come spenda i suoi soldi. Certo, 3000 euro per una prestazione mi sembrano un po' un'inculata.

La cosa importante, comunque, e' che Marrazzo deve dimettersi. L'autosospensione e' una misura minima, decisa politicamente, per non lasciare il posto vacante, ma non va comunque bene. Persone ricattabili non devono essere alla guida del settore pubblico (lui per giunta non era ricattabile, era ricattato). Ha pagato almeno 20mila euro di tasca sua ai ricattatori senza fare una piega, con quale facilita' avrebbe offerto soldi pubblici se glieli avessero chiesti?

L'unica scusante sarebbe stata denunciare immediatamente il ricatto. Questo pero' non e' avvenuto: la scoperta dell'affare e' avvenuta solo casualmente, grazie ad un'intercettazione (lo vedete che servono?) fatta ad uno dei carabinieri arrestati per un altra indagine. Dunque, Marrazzo non e' stato onesto e corretto dall'inizio. La soluzione e' semplice: rinunciare alla sua poltrona di governatore. Tanto per un po' comunque non riuscirebbe a sedercisi.

Detto cio', una parola va spesa per questi 4 Carabinieri che hanno infangato, ancora una volta, l'immagine delle nostre forze dell'ordine. Spero in una bella pena, ma ci credo poco.

(Post collegati:
L'altra vittima: la Moglie di Marrazzo, Roberta Serdoz, e le foto di uno dei trans, Brenda)

Thursday 22 October 2009

Segnalazioni, non raccomandazioni

La faccenda e' abbastanza semplice: durante le indagini sull'ARPAC di Napoli, la Guardia di Finanza sequestra un computer nella segreteria dell'ex direttore generale che contiene un file con 665 nomi.
Sono i nomi di 'raccomandati' all'assunzione, con l'indicazione di quale politico li ha segnalati.

"Si tratta - si legge nell'ordinanza emessa dal gip Alfano - di raccomandati veri e propri che rispetto ad altri aspiranti privi di sponsor, disponevano della segnalazione di un referente politico che determinerà, nella maggior parte dei casi l'assunzione in violazione delle norme".
Tra questi politici, sbucano tra gli altri i nomi di Clemente Mastella e sua moglie Sandra Lonardo, la quale (anche per altre ipotesi di reato) viene addirittura sottoposta ad un provvedimento cautelare: non puo' dimorare in Campania o provincie limitrofe.

I soliti malpensanti potrebbero prendere per oro colato le parole di questo giudice, evidentemente di sinistra.
Per fortuna Clemente Mastella, da persona specchiata qual e', ha immediatamente rilasciato dichiarazioni in cui afferma di non aver fatto nulla: "la mia famiglia e' una famiglia per bene", "abbiamo le mani pulitissime".
Un giornalista di Repubblica gli chiede:
Ma lei si è fatto un'idea di questa inchiesta? Si parla di raccomandazioni, di liste di clienti, perfino di corruzione.
"Assolutamente no. Mi sembra tutto impossibile".
Poi, per dimostrare che lui non e' malvagio come lo dipingono, precisa di aver fatto qualche nome, ma solo per una questione di bonta':
Ho segnalato povera gente che aveva difficoltà a trovare lavoro, e comunque ho fatto meno segnalazioni dell'Idv. Io, da quello che apparirebbe, ne ho fatte 26; l'Idv con i suoi rappresentanti, senatoriali oggi e consiglieri regionali, ne ha fatte 27.
Capito? Intanto non e' lui il peggiore di tutti, e poco importa che le sue segnalazioni (26) sommate a quelle della moglie (12) portino il totale della famiglia Mastella a 38 nomi.
E poi, non si tratta di raccomandazioni, ma di segnalazioni.
C'e' differenza tra zuppa e pan bagnato.

Lo sappiamo bene che l'apparenza inganna: un premier va con una prostituta e le da una busta con i soldi. Ma non e' un pagamento, e' un regalino.
Una prostituta va con l'Onorevole Mele (rischiando anche di morire nel corso del festino erotico); lui le da 500 euro, e lei precisa ai giornalisti: 'macche' pagata! Mi ha fatto un regalo'.

L'apparenza inganna. Ha capito, Maresciallo? Per questo glielo ripeto, io andavo piano! E' il muro che mi e' venuto addosso!

Berlusconi visita la dacia di Putin

Berlusconi e' in "visita privata" nella Dacia dell'amico Putin.

I soliti malpensanti hanno trovato la ragione di questa improvvisa visita nel tentativo del premier italiano di scovare qualche dossier scomodo sui suoi nemici politici.
Qualcosa di forte, degno di finire sulle pagine del Giornale, qualcosa all'altezza degli ultimi scoop, tipo Corrado Augias spia cecoslovacca. Che ne so, tipo il cardinale Tonini doppiogiochista comunista.

In realta' le ragioni del viaggio sono ben piu' semplici.

"Mariano" ha detto Berlusconi ad Apicella, "prendi la chitarra che andiamo ad una festa"
"A Villa Certosa, presidente?"
"No, in Russia"
"Ah! Come mai in Russia, presidente?"
"Ho saputo che in Russia c'e' la Troika!"
Il premier affrontera' la Troika con il solito schema: apicella suona la chitarra, lui la tromba.

Ovviamente nessuna nota ufficiale sovietica parla di queste motivazioni, anzi i portavoce del governo russo hanno confermato che Berlusconi e Putin potrebbero parlare di questioni bilaterali ed in particolare dei dossier attinenti al settore energetico.

Comunque, per sicurezza, tutte le cameriere della dacia indosseranno mutande antiproiettile.

Wednesday 21 October 2009

una chiavetta, 400 milioni di euro

Come ben sanno tutti gli abbonati Sky, da agosto di quest'anno non e' piu' possibile vedere i canali rai con il decoder.

Murdoch aveva offerto alla RAI 50 milioni di euro all'anno per 7 anni per poter continuare a trasmettere quei canali. Per la RAI si sarebbe trattato di un introito di circa 350 milioni di euro, piu' i ricavi pubblicitari (stimati in 7 milioni all'anno). In totale circa 380 milioni di euro.

A qualcuno era venuto il sospetto che la RAI lo avesse fatto per fare un favore a Berlusconi. I soliti malpensanti!

Il direttore generale della RAI, Mauro Masi, si era affrettato a precisare:

"Se avessimo accettato le condizioni di Sky avremmo 'svenduto', anzi 'regalato', a Sky tutta l'offerta della Rai in aggiunta ai canali di RaiSat. Sarebbe stato, quello sì, un atto contrario agli interessi ed alla tutela del servizio pubblico e non come alcuni sostengono, un 'favore' a Mediaset o al Presidente del Consiglio".

57 milioni all'anno non mi sembrano proprio un regalo. Soprattutto per un'azienda il cui bilancio previsionale per il 2009 prevede un deficit di 50 milioni di euro.

Ma Masi evidentemente ci vede lungo, e' uno stratega, non si diventa cosi' DG della RAI! SKY e' spacciata! Ed infatti, a 2 mesi di distanza, SKY presenta una chiavetta USB da attaccare al decoder, che permette di vedere tutti i canali RAI direttamente dal digitale terrestre.

Adesso gli abbonati SKY potranno tornare a vedere tutti i canali che vedevano prima (piu' altri, del digitale terrestre) e la RAI non vedra' un solo euro.

Vedete che i malpensanti avevano torto? Non si trattava di un favore a Mediaset o al Presidente del Consiglio. Era un regalo a Murdoch!





Tuesday 20 October 2009

Eccola qui: Annalisa Spinoso


Eccola qui la bravissima giornalista che ha realizzato il brillante servizio su Mesiano: Annalisa Spinoso.

Come si legge nella pagina web che lei stessa ha scritto su di se, sogna di fare la giornalista:

Mi stupisco anche io quando penso che da sei anni ho sempre la stessa idea: fare la giornalista.
Perche' stupirsi? Sarebbe un peccato sprecare quel talento!

Il sito e' forse un po' vecchiotto e sarebbe bello scoprire qual e' stata la carriera di questa brillante penna italiana, dai primi articoli su ateneonline, al 'palcoscenico' di canale 5.

La ragazza ha certamente una volonta' di ferro, ed una feroce determinazione. Con l'eccezionale pezzo sul giudice Mesiano (ecco il testo integrale), la bravissima Spinoso e' infatti riuscita a farsi notare per la sua tecnica giornalistica, ed ha potuto persino avvicinarsi ad un altro suo sogno:
(...)lavorare per Striscia la notizia o Le Iene è un sogno che intendo realizzare.
Ecco, dopo il giudizio di Antonio Ricci sul suo servizio, le conviene probabilmente rivolgersi alle Iene. Andra' meglio.

Chissa' come l'ha presa lei. E' evidente che e' una ragazza sensibile:
Oggi sono una giornalista praticante e mi piacerebbe tanto realizzare i miei sogni e inorgoglire i miei genitori che per me hanno fatto, fanno, e faranno, tanti sacrifici.

Missione compiuta, Annalisa: la mamma e il PAPI saranno sicuramente orgogliosi di te.

UPDATE.
Le iene e striscia la notizia hanno giustamente dedicato un po' di attenzione a Claudio Brachino, un altro grande giornalista.

Le iene hanno riproposto un servizio del 2001, realizzato dall'allora iena Fabio Volo, su un finto filmato proposto da Brachino (il quale, come sentirete nel video, si giustifica dicendo 'era una provocazione'. Insomma secondo lui un giornalista puo' inventarsi le notizie, spacciarle per vere e poi eventualmente dire 'era una provocazione'.) 


La stessa striscia la notizia ha consegnato a Brachino un meritatissimo tapiro d'oro (fantastico: con 4 calzini turchesi!): 

Monday 19 October 2009

Brachino, scusa (e inchino)

Dopo alcuni giorni di polemiche per lo 'stravagante' servizio sul giudice Mesiano, Brachino ha formulato le sue scuse al giudice.

"Se ho offeso Mesiano mi scuso con lui", ha scritto Brachino in una lettera al giornale, nel tentativo di ridare lustro al suo titolo di giornalista, per la verita' un po' appannato dopo la scivolata di qualche giorno fa.
Nel tentativo di discostarsi da quel servizio, ha anche aggiunto che il filmato "non appartiene certo al genere dei capolavori", e si e' impegnato "a non trasmettere più quelle immagini". Ma perche', aveva considerato di ritrasmetterle?!

In ogni caso, il tentativo di scusarsi riesce solo a meta'. La verita' e' che Brachino, pur soffrendo per la figuraccia rimediata per ordine del padrone, non ce la fa a ribellarsi completamente.
E cosi', dopo essere partito bene con le scuse, cerca di indirizzare la lettera in un modo piu' favorevole al padrone, invitando il giudice Mesiano ad andare in trasmissione a rispondere a tre domande:

"Primo, la promozione di Mesiano è meritata professionalmente o come sostengono molti è un premio politico per una sentenza che di fatto va contro il premier? Secondo, le idee politiche di un giudice, per quanto legittime, come agiscono sulla sua serenità e sulla sua indipendenza? Terzo, è vero che nel processo civile non serve un collegio di tre magistrati, ma non è 'stravagante' decidere su una somma di 750 milioni di euro senza avvalersi di tecnici e consulenti?"

Domande e (mezze) scuse a parte, il messaggio di intimidazione per i magistrati (ed in generale per chiunque sia contro il grande capo) rimane ben presente. Non mettetevi contro di me, o vi lincio in televisione.
Anche se il massimo che riesco a trovare contro di voi sono i vostri "stravaganti" calzini azzurri.

Saturday 17 October 2009

Le stravaganze del giudice Mesiano

Non ne potevamo piu' di sospetti di televisioni e giornalisti asserviti al potere. Finalmente si vedono in giro dei veri servizi giornalistici!

Claudio Brachino, a Mattino 5, ha mandato in onda un reportage di rara profondita' giornalistica: le stravaganze del giudice Mesiano.

Finalmente si vede un servizio che va a fondo nella faccenda, descrivendo le stravaganze del giudice che ha appena condannato Mediaset a risarcire 750 milioni di euro a De Benedetti per l'affare Mondadori.

AH! Che soddisfazione nel vedere qualcuno che sa ancora fare il suo mestiere di giornalista!

Ed ecco infatti che parte il servizio. Mesiano viene seguito mentre va dal barbiere; la telecamera impietosa lo sorprende anche mentre aspetta il suo turno, pensate un po', fumando una sigaretta. Stravagante, eh?

Ma non finisce qui, perche' il giudice viene anche seguito mentre si ferma su una panchina del parco e, ignaro di essere spiato, mostra impunemente i suoi calzini turchese, "di quelli che, in tribunale, non e' proprio il caso di indossare", dice la 'giornalista'! Che stravaganza! E che scoop giornalistico!

D'altra parte, Berlusconi lo aveva gia' detto, a margine del procedimento affidato proprio a Mesiano: "C'e' un'azione in corso affidata ad un giudice su cui ne vedremo delle belle".

I suoi giornalisti/servi si sono subito messi all'opera, ma evidentemente non hanno trovato di meglio (o di peggio) da mostrare su Mesiano se non i suoi calzini e le sue sigarette.
Il servizio che ne e' venuto fuori era ridicolo anche per Antonio Ricci, patron di Striscia la notizia:

Quella roba lì? E che cos’era? Sembrava una cosa ridicola, una cosa che nemmeno una mente demenziale può concepire…

Persino un insospettabile, Emilio Fede, ha rifiutato di trasmettere il servizio, che pure gli era stato proposto. Clemente Mimun, lo ha trasmesso, ma senza audio e solo come sottofondo di immagini ad un altro servizio.

Al di la' del ridicolo di cui si sono coperti questi sedicenti giornalisti (Brachino in testa) c'e' una cosa piu' seria da notare: quando il padrone chiama, i servi rispondono. E questo, oltre ad essere un "pestaggio mediatico" e' soprattutto un "avvertimento mediatico".

Supponiamo che un giudice di uno dei futuri processi a Berlusconi, abbia qualche "scheletro" nell'armadio, o semplicemente qualcosa che non voglia far sapere. Non deve essere nulla di illegale, ovviamente. Un giudice potrebbe essere gay, per esempio, ma non avere piacere che si sappia in giro.
Quando sara' il momento di giudicare Berlusconi, sara' in grado di farlo serenamente, o avra' paura che le televisioni parleranno di lui e diffonderanno i suoi 'segreti'?